Lavis, le manovre dei Tir continuano a fare danni

Non c’è pace in via Nazionale a Lavis per gli archetti posati a rastrelliera a delimitare il marciapede dalla strada statale.

Ieri mattina verso le sette, a sradicare due delle protezioni è stato un autoarticolato con targa bulgara. Il Tir ha interpretato un copione andato in scena per l’ottava volta in due anni, con diversi «interpreti» e relativi danni nell’ordine dei 400 euro a botta. Ignorando nell’ordine:  il cartello riservato proprio ai camion che indica la possibilità di eseguire l’inversione di marcia 600 metri più avanti, alla rotatoria dell’Hotel Sartori’s; il successivo cartello di obbligo a proseguire dritti e, da ultimo, la linea continua tracciata in mezzo alla carreggiata, il conducente del camion appena superato il locale «Buongiorno Lavis», si è esibito in nell’ardita svolta a «U».

La manovra ieri non ha causato soltanto l’abbattimento dei «poveri» archetti di protezione, ma anche lo schiacciamento della porzione di guard rail aggiunta di recente dalla Provincia sull’altro lato della strada, proprio per scoraggiare l’inversione di marcia. Come niente fosse il camionista, una volta giratosi, ha ripreso la marcia verso Trento, dove però poco dopo è stato rintracciato e fermato dalla polizia locale.

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