Pojer e Benedetti, mesto addio

La speranza di riuscire a riportarli a casa purtroppo non c’è più. Ma la Valle di Cembra non dimenticherà i suoi alpinisti morti in Nepal. Grumes non può "lasciare là", neppure idealmente, Marco Pojer, 53 anni, ucciso dal terremoto in Nepal insieme al suo compagno d’avventura Renzo Benedetti, 60 anni, di Segonzano. A oltre un mese dal terribile sisma e dalle successive slavine che hanno colto la comitiva trentina a circa 3.500 metri di quota lungo il sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu, proprio a Grumes domenica 31 maggio alle 16.30 Marco Pojer sarà ricordato con una messa, nella baita Penna Nera del gruppo Alpini, di cui orgogliosamente faceva parte. Un’appartenenza che era più che un simbolo, posto che Pojer aveva prestato la propria opera in luoghi devastati da sismi, come a Medolla, in Emilia, dopo le scosse del 2012, e che era sempre pronto a partire e a darsi da fare per gli altri.

I suoi cari, la mamma Gabriella e i tanti parenti e amici che gli volevano bene, hanno sperato per settimane di riaverlo a casa, ma purtroppo le difficilissime condizioni in cui si sono trovati a operare i soccorritori e le devastazioni provocate dalle scosse nella zona di Langtang non hanno reso possibile il recupero del suo corpo.

E per Benedetti il ricordo si terrà a Segonzano sabato 30 maggio alle ore 15 con una Messa di suffragio nella chiesa della Santissima Trinità. Lo annunciano con dolore la moglie Sandra, il figlio Marco, la mamma Ester, i suoceri Ernesto ed Emma, i fratelli Norberto, Massimo, la sorella Marina, nipoti e parenti tutti. Nell’annunciarlo, i parenti rivolgono "un particolare ringraziamento a quanti si sono prodigati con altruismo nella ricerca di Renzo e Marco ed a tutti gli amici che ci sostengono in questo doloroso momento. Eventuali offerte per le famiglie dei tre portatori nepalesi  periti insieme a Renzo e all’amico Marco".

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