Il maestro di Roncone scivola e muore in montagna: aveva 57 anni

Tragedia in montagna, ieri, nell’alta Valle del Chiese. Un uomo di 57 anni, di Roncone, Giovanni Amistadi, maestro alla scuola elementare, è stato trovato privo di vita nei boschi dei monti sopra Roncone.

Lo hanno trovato, nel pomeriggio, i vigili del fuoco del paese, che erano partiti alla sua ricerca dopo che l’uomo non era rientrato da una escursione. Era infatti pèartito di buon mattino, alla ricerca di "radic de l'urs", dicendo che sarebbe ritornato per pranzo.
Il mancato rientro verso l’ora di pranzo ha messo in allarme i familiari, che hanno allertato i soccorsi.

I vigili del fuoco di Roncone, gli uomini del Soccorso alpino e agenti della Guardia di Finanza si sono messi sulle tracce dell’escursionista. Nel pomeriggio lo hanno trovato ormai senza vita, nei pressi di malga Giuggia. Le cause del decesso non sono ancora chiare. Potrebbe essere stato un malore o una caduta accidentale.

Ecco il comunicato del Soccorso alpino:

«Il corpo senza vita di un escursionista di 57 anni di Sella Giudicarie è stato ritrovato senza vita in un canalone, circa 150 metri sotto il sentiero nei pressi di malga Giuggia (comune di Sella Giudicarie), verso le 16.30 di questo pomeriggio. La ricerca dell’escursionista era cominciata alle 15.30, dopo che i familiari avevano denunciato il suo mancato rientro a casa al Numero Unico per le Emergenze 112.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento di una quindicina di operatori della Stazione Valle del Chiese. Le ricerche si sono concentrate sui sentieri attorno alla malga, dove l’escursionista aveva parcheggiato la sua macchina. Oltre agli uomini del Soccorso Alpino Trentino, hanno preso parte alla ricerca anche i Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza. Purtroppo, dopo circa un’ora, il corpo dell’escursionista è stato individuato in un canalone.

I soccorritori, dopo averlo raggiunto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Una volta ottenuto il nullaosta delle autorità, la salma è stata imbarellata, calata per circa 250 metri con una corda fissa fino alla strada sottostante e poi alla camera mortuaria dell’ospedale di Tione».

 

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