Tutti in coda dietro al camion Lo bloccano dopo sorpasso e prendono a sberle l'autista

di Giuliano Beltrami

Vezzano, strada statale 45 bis Gardesana, lunedì sera verso le 18. Panorama quasi normale: un bilico (carico) viaggia da Sarche verso Trento a velocità bassa; dietro la colonna si allunga di secondo in secondo. Ci sono le piazzole, nelle quali sarebbe tenuto a fermarsi per lasciar passare le vetture, ma non si ferma. Facile immaginare il nervosismo crescente degli automobilisti costretti a procedere a 40 all’ora.

Racconto di un testimone oculare, che assiste alla scena sbalordito. «Ad un certo punto (sfruttando evidentemente un momento in cui la corsia opposta è libera) sopraggiunge una macchina che dopo aver superato tutta la colonna supera pure il camion e inchioda, bloccando tutti. Dall’auto scendono due uomini, che aprono la portiera del camion e tirano giù il conducente, gli mollano uno sberlone o due, quindi risalgono in macchina e se ne vanno. Il camionista (polacco) risale in cabina e riparte. Si ferma alla prima piazzola che trova sulla destra, così la colonna finalmente si smaltisce».

Qui la cronaca finisce, ma in realtà finisce solo la cronaca dell’episodio, sul quale ognuno può trarre le proprie conclusioni. Si può parlare di esasperazione, di cultura del farsi giustizia da sé, di livore che ci pervade. Insomma, libertà di giudizio. La cronaca non finisce qua, si diceva, perché la questione dei camion stranieri sulle strade giudicariesi (e di conseguenza fra Sarche e Trento) sta alimentando non pochi malumori. In sostanza, l’opinione diffusa sostiene che i camionisti stranieri diretti nel Bresciano (carichi di rottame provenienti dalla Germania o dai Paesi dall’Europa orientale e diretti alle ferriere valsabbine) escono a Trento e scendono lungo la Statale del Caffaro per evitare il costo dell’autostrada e i controlli sul peso.

È opinione diffusa che, a differenza di altre zone del Trentino, non esistano in Giudicarie cartelli per invitare i camionisti a lasciare il passo alle vetture, fermandosi nelle piazzole accanto alla strada.
Vox populi, voce del popolo, che secondo il proverbio antico è voce di Dio. Ma è così? Stefano Bertuzzi (comandante della polizia locale del Chiese) non è proprio d’accordo. «Guardi - risponde - ne ho parlato con le ditte locali di autotrasporto per avere una loro opinione. Mi dicono che ci sono sì i camion in transito, per le ferriere, ma sono pochi: saranno suppergiù una decina al giorno. E d’altronde, che facciamo?

Se prendessero la strada delle Giudicarie come un bypass per andare (che so?) a Milano o a Padova, direi che non si fa, ma se devono andare a Odolo, vuoi mandarli a Brescia per poi tornare su verso la valle Sabbia? Sull’importanza di fermarsi non c’è dubbio, gli automobilisti hanno ragione. La norma dice che dovrebbero fermarsi per favorire il sorpasso. Sulla nuova variante di Pieve di Bono, per fare un esempio, noi controlliamo, e fermiamo per spiegare cosa dovrebbero fare. A volte basta costringere il camion a fare due giri della rotonda, così da lasciar passare le auto».

Già. Perché non c’è nemmeno un metro di linea tratteggiata. E questo è sicuramente un problema. «Se lei va in Austria - conclude Bertuzzi - troverà linee tratteggiate anche in curva. Ma qui siamo in Italia, dove l’ente pubblico viene denunciato anche se uno va fuori strada perché c’è la neve, e magari corre. E’ chiaro che chi traccia le linee si tutela».

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