Tragedia sfiorata in Val Daone Scarica di sassi su tre cacciatori durante il censimento dei camosci

di Giuliano Beltrami

Tragedia sfiorata. Sembra un luogo comune nel quale ci si rifugia quando si deve intitolare un articolo.

Invece questa mattina si è sfiorata davvero la tragedia in val Daone. E purtroppo le circostanze (il censimento dei camosci) sono lì a ricordare che di tragedie vere ne sono state vissute negli anni, sempre nel periodo fra luglio e agosto, quando si contano gli ungulati.

La valle di Daone (porta meridionale del Parco Adamello Brenta) è un paradiso per caprioli e camosci, e a volte si trasforma in un inferno per chi li censisce.

Sono passate da poco le cinque del mattino, e in località Danerba (alta val Daone, quota 1.500 metri) tre cacciatori stanno facendo il censimento dei camosci, appunto. Sono i giorni in cui ci si alza alle due o alle tre per salire in montagna.

I tre sono Luca Pellizzari (43 anni), Daniele Pellizzari (34 anni), entrambi di Daone, e Gilio Bondoni di Condino. All’improvviso parte una scarica di sassi, che rischia di travolgere i tre. Due (Bondoni e Luca Pellizzari) riescono a scappare, mentre l’operaio del Comune di Valdaone Daniele Pellizzari ha la peggio: infatti viene investito in pieno.

La zona dell’incidente non è facilmente accessibile, e a quanto si è riusciti a sapere i due rimasti incolumi prendono in fretta il sentiero che scende di circa duecento metri per arrivare alla casina della malga; bisogna dare l’allarme.

Ciò che risulta inspiegabile (non se lo spiega nemmeno il comandante dei vigili del fuoco volontari locali) è che passino più di due ore prima che l’elicottero arrivi ed atterri nel prato davanti alla malga. Il malcapitato, dopo essere stato visitato dal medico, viene caricato per essere trasferito al Santa Chiara di Trento. La diagnosi dice alcune costole rotte, una gran botta alla milza e una frattura alla gamba. Tutto sommato, vista la dinamica dell’incidente, se l’è cavata senza gravi conseguenze.

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