Animali / Il caso

Wwf: il lupo diventato confidente in val di Fassa è il risultato di comportamenti sbagliati delle persone

L'associazione ecologista interviene sul caso del cucciolo che si aggirava fra la gente lungo una pista di fondo: situazioni provocate da chi dà da mangiare alla fauna selvatica oppure lasci disponibili gli scarti alimentari nei pressi di centri abitati. Si chiede un intervento istituzionale per informare e sensibilizzare residenti e turisti: "È triste che a causa di comportamenti umani errati a rimetterci sia un animale selvatico"

POZZA Il lupo passeggia tranquillo sulla pista tra le persone
TRENTO Lupi tra Meano, Argentario, Cimirlo e Bondone
VIDEO Lavarone, la passeggiata notturna del lupo in piazza

TRENTO. Il Wwf interviene sul caso del lupo confidente avvistato in val di Fassa mentre si aggirava tranquillo fra le persone, presso una pista da sci di fondo.

"Il caso del lupo di Pozza di Fassa, ripreso nei giorni scorsi sulle piste da sci mentre si avvicinava ad alcune persone, ha riacceso allarmismi e polemiche", scrive l'associaizone.

"Questo episodio - prosegue - ci pone davanti ad un fenomeno purtroppo in espansione: l’insorgenza di comportamenti “abituati” e “confidenti” di alcuni lupi (ma il fenomeno riguarda anche altre specie selvatiche), causata nella maggioranza dei casi da errati comportamenti umani, come l’alimentazione volontaria e/o la cattiva gestione di scarti organici nei pressi di centri abitati.

L'abituazione è la perdita della risposta a uno stimolo (in questo caso alla presenza umana) da parte di un animale, che comporta dunque la perdita della sua naturale diffidenza verso le persone".

Nelle scorse settimane, spiega il Wwf, sui social erano comparsi foto e video di persone che si avvicinavano (e probabilmente alimentavano) il lupo in Val di Fassa. Episodi che sono causa diretta dei comportamenti di oggi.

"La presenza di un animale che perde il naturale timore verso l’uomo rappresenta un problema causato dal nostro comportamento - osserva Marco Antonelli, esperto di conservazione della fauna selvatica del Wwf Italia - e un lupo che associa la presenza di cibo di facile accesso all’uomo e ai centri abitati rappresenta un potenziale problema per la sicurezza pubblica e mette in potenziale pericolo sé stesso e persino la percezione sociale stessa della specie lupo da parte dell’opinione pubblica”.

Il Wwf punta dunque il dito verso la mancanza di azioni e campagne di informazione per turisti e per chi vive nelle aree in cui è segnalata la presenza di grandi carnivori sta determinando potenziali conflitti e situazioni di eventuale rischio.

Il ruolo delle Istituzioni e degli organi di informazione, afferma il sodalizio ecologista, dovrebbe essere quello di lavorare seriamente per diffondere corrette informazioni sul lupo e sui corretti comportamenti da adottare nelle aree di presenza di grandi carnivori. Prevenire questo fenomeno è semplice: eliminare le risorse alimentari di facile accesso dai centri abitati e imparare a rispettare gli animali selvatici in quanto tali, evitando di alimentarli, anche se apparentemente in difficoltà. Troppo spesso assistiamo invece a comportamenti sbagliati e a modalità di gestione estemporanee e dettate più dall’emotività che da un approccio scientifico.

"Nel caso del lupo di Pozza di Fassa - sottolinea il Wwf - purtroppo siamo in presenza di un comportamento che mostra ormai evidenti segni di abituazione e confidenza verso l’uomo. Per questo il Wwf Italia auspica un intervento rapido, che rispetti le linee guida prodotte dal Large Carnivore Initiative for Europe (LCIE) per la gestione di casi simili. “Un monitoraggio intensivo è uno step fondamentale per valutare il contesto in cui il lupo si è avvicinato alle persone, valutarne la ripetitività e individuare l’eventuale presenza di attrattivi o di comportamenti errati umani alla base dell’insorgenza del fenomeno”, ribadisce Antonelli.   

Il protocollo sulla gestione dei lupi confidenti del LCIE prevede diverse opzioni gestionali, che variano a seconda della gravità della situazione. È necessario che Ispra e mnistero dell’Ambiente forniscano le indicazioni su come procedere sul caso documentato. 

È triste che a causa di comportamenti umani errati a rimetterci sia un animale selvatico, e questo deve far riflettere su quanto sia centrale oggi lavorare in primis su una corretta informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi temi.

È importante sottolineare come per la prevenzione e la gestione di questi casi e per evitare strumentalizzazione di questo fenomeno che possano portare a proposte gestionali inefficaci e populiste da parte di enti pubblici e associazioni di categoria, occorra anche accelerare l’approvazione del Piano di conservazione e gestione del lupo, fermo da anni e attualmente bloccato alla Conferenza Stato-Regioni. 

Per garantire la piena tutela del lupo e per una gestione integrata e efficace dei potenziali conflitti e del fenomeno dei lupi confidenti occorre ci siano linee guida nazionali aggiornate e condivise. In un periodo storico che vede una rapida espansione del lupo in numerosi contesti e pressioni politiche nazionali ed europee sempre più forti per aprire agli abbattimenti, è questa per il Wwf Italia l'unica direzione da seguire per permettere da un lato la conservazione della specie e dall’altro la pacifica coesistenza uomo-lupo".

 

 

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