Protezione Civile/La simulazione

Una «notte da sfollati» per 42 ragazzini a Pera di Fassa: gli studenti diventano soccorritori

L’esperienza dell’evacuazione della scuola e l’allestimento del campo nella palestra con le brandine: un modo concreto di conoscere l’emergenza

TRENTO. Quarantadue ragazzini di prima media hanno vissuto l'esperienza di "una notte da sfollati". È accaduto a Pera di Fassa, nel comune di San Giovanni. Gli studenti stessi hanno collaborato con gli operatori della Protezione civile nell'allestimento del campo e dormito nella palestra delle scuole del paese, sdraiati sulle brandine messe a disposizione dal Comitato Valli di Fassa e Fiemme della Croce rossa, che ha promosso l'iniziativa nell'ambito della Settimana della Protezione civile.

La giornata "in emergenza" degli studenti di 11 anni era iniziata al mattino, con una prova di evacuazione delle scuole elementari e medie per la presenza di fumo all'interno dell'istituto. Quindi le ragazze e i ragazzi delle due classi di prima media sono stati trasferiti nella caserma dei Vigili del fuoco volontari a Pera di Fassa, diventato Centro operativo comunale (Coc) per un giorno, sotto il coordinamento del sindaco.

È iniziato così il "gioco di ruolo". Ogni ragazzino ha indossato una divisa, entrando così a far parte operativamente delle diverse realtà della Protezione civile coinvolte nella simulazione interforze in uno scenario che purtroppo la Val di Fassa ha vissuto nell'estate di un anno fa, quando un'alluvione ha investito proprio San Giovanni di Fassa, causando smottamenti e richiedendo lo sgombero di abitazioni e alberghi.

Gli undicenni hanno supportato in maniera fattiva gli adulti in più contesti, poiché il maltempo ha creato diverse situazioni di pericolo. Sono stati così tratti in salvo i passeggeri di un'automobile precipitata nel torrente Avisio, è stata messa in sicurezza una struttura attraverso il posizionamento di sacchi di sabbia, aspirata l'acqua da un locale interrato e recuperate le persone bloccate ai piani superiori di una casa.

Al termine della cena che loro stessi hanno contribuito a preparare con i Nuvola, i ragazzi sono saliti a bordo dei mezzi dei soccorritori per il trasferimento nella palestra della loro scuola. Hanno montato le brandine con l'aiuto dei grandi e dopo qualche minuto di gioco, si sono infilati nei sacchi a pelo per trascorrere "una notte da sfollati". 

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