Moena, c'è lo stato di calamità In un giorno 25 smottamenti

Il nubifragio che ha colpito nei giorni scorsi la val di Fassa e in particolare i comuni di Moena e Soraga, ha spinto la Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi, a dichiarare lo stato di calamità.

La dichiarazione serve per dare continuità agli interventi necessari per la ripresa delle normali condizioni di vita e per autorizzare la concessione di contributi e indennizzi ai danneggiati. La decisione della Giunta si basa sulla relazione tecnica redatta dal Dirigente generale del Dipartimento protezione civile valutate la situazione e le informazioni disponibili.

Il provvedimento adottato oggi ripercorre la cronologia dell’evento che si è verificato.

Nel pomeriggio del 3 luglio 2018 la val di Fassa è stata interessata da un fenomeno meteorologico di particolare intensità, e considerato raro tenuto conto della serie storica dei dati a disposizione. Grandine e pioggia hanno determinato in particolare un’alluvione lampo in una parte dell’abitato di Moena, lungo il torrente Costalunga, e altri danni nel comune di Soraga. Presso la stazione meteorologica di Pezzè di Moena nell’arco di tre ore, dalle 14 alle 17, è stata rilevata una quantità di pioggia pari a 114 millimetri e nell’arco di quattro ore, dalle 14 alle 18, pari a 134,6 millimetri.

La zona più colpita è stata l’abitato di Moena, in prossimità delle rive del rio Costalunga, che è esondato provocando il conseguente allagamento dei piani terra e degli interrati di circa cento edifici pubblici e privati.

Si sono verificati, inoltre, circa venticinque smottamenti sul territorio comunale, di cui alcuni con un forte impatto sulle principali arterie stradali della valle, le statali 48 e 236. Nelle notti del 3 e 4 luglio sono state sfollate in via precauzionale circa ottanta persone che hanno trovato ricovero da parenti e conoscenti, e in parte anche presso le scuole di Moena e successivamente presso la Scuola Alpina della Polizia di Stato.

Il Dipartimento protezione civile della Provincia autonoma di Trento ha coordinato gli interventi di soccorso che hanno coinvolto circa duecento persone appartenenti ai vigili del fuoco volontari, a diversi servizi provinciali, alle strutture di protezione civile e alle forze dell’ordine. Nei prossimi giorni Provincia e comuni faranno una valutazione più approfondita dei danni riscontrati e del territorio interessato.

«La comunità – sottolinea il presidente Rossi – ha dato prova, nell’immediatezza dei fatti, di una straordinaria capacità di reazione rispetto ad un evento impattante come quello che si è realizzato. Grazie al lavoro di molti, professionisti e volontari, a cui va la nostra gratitudine, i paesi investiti dal nubifragio si sono già rialzati. La Provincia è vicina alle popolazioni colpite e intende fare la sua parte perché, nel più breve tempo possibile, si torni alla normalità e si cancellino le tracce che acqua e fango hanno lasciato».

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