«Trattare il clima con scientificità»

di Stefania Povolo

In una settimana contraddistinta da un meteo mutevole e temperature capaci di regalare sbalzi considerevoli, nel cuore della Val di Fassa la Pro Loco di Vigo, in collaborazione con Dolomiti Meteo di Anton Sessa con il patrocinio della Fondazione Unesco ha radunato dal 3 al 5 febbraio 2017 un team d’eccezione di esperti scientifici delle meteorologia, per parlare di previsioni meteo, di neve e cambiamento climatico.

Il Weekend Metereologico ha ospitato Flavio Galbiati del Centro Epson Meteo, Alessandro Ceppi del Politecnico di Milano e Gianluca Tognoni di Meteo Trentino, il climatologo Giovanni Tesauro di Meteonetwork onlus ma anche Igor Chiambretti e il generale Luigi Telmon, uno dei più grandi esperti di valanghe in Italia e residente a Vigo di Fassa.

Perchè organizzare un momento come questo, divulgativo e interessante anche per i non addetti ai lavori, ma con alla base degli esperti scientifici di alto livello?

Flavio Galbiati e Giovanni Tesauro, rispondono: «Una delle difficoltà che incontriamo è che in termini comunicativi pare sia obbligatorio costruire un dibattito sui temi scientifici quali la climatologia o la meteorologia, ricercando cioè due voci antitetiche che dialoghino tra loro. Questo, assieme alla difficoltà di comunicare in modo autorevole e professionale, fa apparire il lavoro di molti climatologi come aleatorio e poco affidabile. In realtà è tutt’altro che così, e i cittadini come chi si occupa di comunicare questi concetti, è bene che conoscano e abbiano gli strumenti per leggere e contestualizzare i dati forniti, senza cadere in sensazionalismi o creare dualismi inesistenti, per quanto riguarda la climatologia».

Il 3 febbraio si è parlato di previsioni del tempo e il 4 febbraio, complice una leggera spruzzata di neve, si è parlato proprio di questo fenomeno atmosferico, entrato nell’attualità a causa dei drammatici evento del Centro Italia. Igor Chiambretti, le Guide Alpine della Val di Fassa ed il generale Luigi Telmon hanno guidato i presenti in una disanima interessante e multisfaccettata di ciò che è accaduto negli ultimi mesi e delle caratteristiche fisiche di questa particolare precipitazione.

La premiazione del concorso fotografico «La neve», legato alla manifestazione, che ha avuto oltre 100 concorrenti con più di 250 immagini arrivate in redazione ha regalato immagini suggestive all’incontro, oltre all’assegnazione ai vincitori di un montepremi totale 3.500 euro. Poche, tra i premiati, le fotografie del paesaggio fassano di quest’anno.

Abbiamo chiesto a Flavio Galbiati alcuni spunti su questa mancanza di neve in trentino: «Questo convegno capita in un periodo di grandi anomalie. Abbiamo visto il centro italia alle prese con nevicate eccezionali, che hanno causato danni e vittime ingenti, per quanto previste molto bene da meteorologi e modelli matematici, e il nord italia, soprattutto il nordest, caratterizzato da quasi due mesi di alta pressione, quindi da precipitazioni quasi inesistenti e un inizio di inverno siccitoso. E’ la seconda volta che questo accade e si sta rivelando un fenomeno preoccupante e da analizzare, poichè potrebbe rientrare in quelle anomalie causate dai cambiamenti climatici. Ci si sta studiando, e un evento come questo è importante per diffondere l’attenzione e le informazioni scientifiche più autorevoli su questo tema».

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