Moena, la protesta

Il Comune di Moena e la Vodafone hanno trovato un accordo di collaborazione per risolvere il problema della nuova antenna telefonica. Ma ci sono almeno mille cittadini del paese che non sono d’accordo: una lettera con 1.020 firme di protesta verrà infatti spedita oggi all’ex sindaco Felicetti (in quanto proprietario dell’hotel El Laresh), al sindaco Edoardo Felicetti e per conoscenza alla Procuradora Elena Testor e a Vodafone Italia.
Lo spiega, a nome di un gruppo di residenti e turisti che hanno promosso la raccolta firme, l’avvocata Sonja Venturi: «La lettera verrà recapitata, a cura di un grupp odi residenti e qualche turista».
 
In più, Venturi commenta la situazione che si è venuta a creare: «In ordine alle recenti trattative tra il Comune di Moena e Vodafone spa, a titolo personale desidero rilevare che, pur accogliendo con favore una riapertura delle trattative tra le parti al fine di trovare un sito maggiormente idoneo per la collocazione dell’antenna Vodafone, non pare essere convincente l’ipotesi di montare provvisoriamente l’antenna in ogni caso sul tetto dell’Hotel El Laresh per la stagione invernale in quanto ciò poi, potrebbe aprire lo scenario a ritardi e complicazioni nello smontaggio».
 
Secondo Venturi, quindi, «Atteso che pare si parli di una collocazione provvisoria per l’inverno, parrebbe più ragionevole che l’antenna fosse trattenuta su struttura mobile come accade già da diverso tempo. Ogni nuova area identificata dalle parti, dovrà essere a ragionevole e rispettosa distanza dalle abitazioni, secondo il principio della minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. A tal fine - spiega l’avvocata - giova ricordare che il Decreto del Presidente della Giunta Provinciale di Trento n.25-100/Leg del 20 dicembre 2012, statuisce tra l’altro che “La realizzazione di nuove strutture destinate ad ospitare impianti fissi di telecomunicazione deve soddisfare il principio della minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici previsto dalla legge n. 36 del 2001... collocazione preferibilmente: 1) in aree o su edifici di proprietà pubblica, diversi da quelli di cui al punto 1) della lettera b); 2) all’interno di siti comuni con altre strutture, comunque contenendo il più possibile il numero di strutture all’interno di ciascun sito attraverso il coordinamento e la cooperazione tra i gestori».
 
Le oltre mille firme, ora, impongono almeno attenzione e dialogo: «Considerate le direttive delle normative europee, nazionali e provinciali, a fronte di una grande mobilitazione popolare, diventa necessario sottolineare che le scelte implicanti anche solo potenziali rischi per la salute pubblica, dovrebbero essere concertate con la popolazione e non esclusivo frutto di trattative private a fini meramente commerciali. Viene quindi ribadito con rispettosa determinazione, l’appello alla coscienza, al buon senso e all’impegno, affinchè sia data una soluzione definitiva al problema» afferma Venturi. Che parla anche a nome del cospicuo numero di firmatari che ieri hanno definitivamente approvato la lettera e ne hanno chiesto la divulgazione, per entrare a far parre da protagonisti delle scelte presenti e future sull’argomento.

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