Dolomiti / Il caso

Siccità: Zaia presenta un progetto di diga sul torrente Vanoi, ma è in territorio trentino

Il presidente veneto ha inserito l'invaso fra le grandi opere indicate a Roma. Reazioni infastidite e di contrarietà nei comuni interessati: i trentini Canal San Bovo e Cinte Tesino e il bellunese Lamon. Il numero due della Provincia, Tonina, avverte: «Autorizzazioni di nostra competenza, senza di noi non si va da nessuna parte»

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di Andrea Orsolin

CANAL SAN BOVO. L'annuncio di Luca Zaia ha fatto risuonare antichi campanelli di allarme, molte perplessità e pure un certo fastidio.

C'è anche la "Diga di Vanoi" nella lista delle sei grandi opere che il presidente della regione Veneto ha segnalato come prioritarie alla cabina di regia nazionale.

Sei opere che avrebbero lo scopo di trattenere e risolvere il problema della siccità.

Dighe, invasi, bacini e opere anti-cuneo salino che permetterebbero di affrontare con più serenità i mesi estivi.

Dell'opera sul torrente Vanoi, in val Cortella, se ne parla da tantissimo tempo, almeno dagli anni '60. Erano stati avviati degli studi preliminari, che avevano evidenziato problematiche dal punto di vista geologico (la zona è nella classe più elevata della Carta di sintesi della pericolosità della Provincia).

La vicenda ora è tornata d'attualità, dopo che il Consorzio di Bonifica Brenta ha ricevuto l'incarico di preparare il progetto definitivo per la diga.

La diga allo studio (150 milioni di euro, tre anni di cantiere previsti) è posizionata a circa 800 metri a monte della confluenza del Vanoi con il torrente Cismon; il bacino idrografico è pari a 234 chilometri quadrati ed è caratterizzato da una elevata piovosità media annua, pari a 1319 millimetri.

Il volume utile ipotizzato è di 33 milioni di metri cubi, con un volume medio annuo di 119 milioni di metri cubi. Previsto un uso plurimo acquedottistico, idroelettrico e irriguo.

Il Veneto è insomma tornato alla carica, "forte" anche del nuovo commissario straordinario per la siccità, il veronese Nicola Dell'Acqua, che fino a dicembre si occuperà di far marciare velocemente i progetti più urgenti indicati dalla cabina di regia nazionale.

I colleghi trentini non sembrano però per nulla d'accordo.

«Dà fastidio che il Comune sul quale si vorrebbe costruire la diga non sia mai stato coinvolto - dice Bortolo Rattin, sindaco di Canal San Bovo, territorio interessato dal progetto, così come Cinte Tesino in Trentino e Lamon nel Bellunese - Abbiamo saputo dell'appalto per la progettazione definitiva in modo casuale. Nessuno ne sapeva nulla, né noi, né Lamon, né la Provincia di Trento».

Il presidente Maurizio Fugatti si è impegnato a convocare un incontro con l'assessore regionale veneto, il presidente del Consorzio Brenta e i sindaci coinvolti, per definire le posizioni di ognuno.

«Prima di esprimerci vogliamo uno studio sull'impatto ambientale per conoscere le conseguenze che l'opera avrebbe sul microclima e sulla già fragile sicurezza dei versanti del Vanoi. Se la pericolosità rischia di aumentare, il nostro è un secco "no"».

Critico anche il sindaco di Lamon Loris Maccagnan, che qualche giorno fa ha detto come «la preoccupazione più grande sia l'impatto ambientale sui nostri territori, i problemi geologici, la tenuta dei versanti, la presenza della roccia».

Il vicepresidente della Provincia Mario Tonina conferma di non essere stato coinvolto sull'appalto della progettazione. «Siamo venuti a conoscenza di questo tema ad inizio legislatura. La Regione Veneto ci aveva presentato l'idea, avevamo chiesto del tempo per fare degli approfondimenti, ma già allora per noi l'opera non era fattibile. Senza di noi non si va da nessuna parte: siamo noi che dobbiamo staccare le autorizzazioni e autorizzare eventualmente l'iniziativa».

La vicenda intanto è finita in consiglio provinciale. Il consigliere Alex Marini (M5S) ha depositato un'interrogazione per chiedere se Provincia e comuni interessati fossero a conoscenza della gara di progettazione e se gli enti siano interessati a realizzare l'invaso artificiale. La risposta è oggi quanto mai chiara.

IL LUOGO

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