Tempo / Il quadro

Gli esperti meteo locali: non piove mai, però in autunno dovrebbero arrivare il "Niño" e tanta acqua

Nel frattempo bisognerà attrezzarsi per far fronte a una siccità che si annuncia davvero problematica già a breve termine, vista la scarsità di neve in quota e l'ormai imminente risveglio della vegetazione

di Giacomo Poletti

TRENTO. La caligine sahariana che ha reso i nostri cieli grigi come quelli di Pechino ci sta lasciando: il vento da nord (föhn) ha spazzato via definitivamente l'aria abbattendo l'inquinamento. Le polveri sottili a Trento sono rimaste oltre i limiti per otto giorni di fila, con le pm10 oltre i 50 microgrammi per metro cubo, un ristagno d'aria che resterà il simbolo di questo febbraio 2023.

Previsioni alla mano, a Trento il mese chiuderà quasi di sicuro a 0 mm; in 50 anni di dati nella vicina Gardolo non era mai successo che il mese chiudesse senza pioggia: nel 1993 piovve (e nevicò) in extremis il 28 del mese; oggi siamo al 40esimo giorno secco e per di più come è noto il deficit è ormai biennale dato che in alcune zone del Trentino (specie sulle Prealpi) manca fino al 40% della quantità medie attesa degli ultimi due anni. Un'enormità.

Ma cosa dicono adesso le previsioni?

È possibile spingersi oltre i 5/6 giorni dei bollettini? La risposta è sì, ma prendendo le proiezioni per quel che sono. Partiamo da Meteotrentino, intanto, per il quale la prossima settimana sarà ancora secca: «Da martedì, 28 febbraio, al termine della prossima settimana bassa probabilità di precipitazioni con temperature in graduale ripresa» spiega il servizio agricoltura inviato via whatsapp.

E dopo? Alcuni modelli valutano le anomalie di temperature e piogge per 3-4 settimane con una discreta affidabilità. Purtroppo però anche in questo caso le notizie non confortano. Assodato che fino a domenica 5 non pioverà seriamente, la settimana 6-12 marzo sembra favorevole a piogge e nevicate non da noi, ma bensì al di là delle Alpi, su Germania e Austria.

Un brutto segnale, perché in questi casi il Trentino resta sottovento (con il föhn, un po' come oggi) e vede poco o niente. Il modello europeo Ecmwf inquadra un'altra settimana (13-19 marzo) con precipitazioni sopra media oltralpe e non in Trentino. Per il 20-26 marzo non si vedono invece forti anomalie e potrebbero tornare piogge meglio distribuite.

Merita un cenno il curioso fenomeno delle "teleconnessioni": la parola potrà sembrare complicata, ma niente paura, si tratta dell'influsso di fenomeni a grande scala nel pianeta, sul meteo di zone anche molto lontane. Un esempio è l'oscillazione fra Niño e Niña, nell'Oceano Pacifico, che può influire talvolta anche sul meteo dell'Europa.

Questo ciclo, irregolare, è in grado di riscaldare vastissime porzioni dell'oceano Pacifico (ed ecco il Niño). Il fenomeno opposto (Niña) vede invece un raffreddamento anomalo delle acque.

Ed ecco la curiosità, rilanciata sul forum di Meteotrentinoaltoadige da Flavio Toni, storico meteoappassionato di Trento: «Rilevando i dati in città ormai dal 1982 osservo che fra i 10 anni più secchi, ben 7 vedevano predominare la Niña nel Pacifico. Invece, se prendo i 10 anni più piovosi, in ben 7 c'era il fenomeno opposto del Niño».

La Niña è presente guarda caso proprio da un paio d'anni. Ma il 2023 sta per portare una novità: la Niña, secondo previsioni piuttosto affidabili, lascerà il posto nei prossimi mesi dapprima a una fase neutra, poi, nel secondo semestre dell'anno, al ritorno del Niño. Chissà quindi che le piogge in grande stile non possano tornare in Trentino da fine estate e soprattutto dall'autunno.

Nel frattempo, però, non si sbaglia certo ad attrezzarsi per far fronte a una siccità che si annuncia davvero problematica - per non usare altri parole - già a breve termine, vista la scarsità di neve in quota e l'ormai imminente risveglio della vegetazione.

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