Dolomiti / Istituzioni

Euregio, nel Consiglio dei comuni anche tre municipi ladini "storici" del Bellunese

Saranno rappresentati nel nuovo organismo i cittadini di Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana. In provincia di Belluno sono nel complesso ben 38 i comuni ufficialmente riconosciuti di lingua ladina

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BOLZANO. I tre comuni ladini "storici" del Bellunese, Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana sono ora rappresentati nel Consiglio dei comuni dell'Euregio, istituito ieri.

Denni Dorigo, direttore dell'Istituto culturale Cesa de Jan, nel Consiglio dei comuni dell'Euregio rappresenta questi tre comuni ladini del Bellunese.

Questi comuni ladini erano stati attribuiti alla Provincia di Belluno nel 1923 in sede di partizione dell'amministrazione del territorio ladino.

Nella vicina provincia dolomitica, peraltro, sono ben 38 i comuni di lingua ladina riconosciuti ufficialmente in base alla legge nazionale per la tutela delle minoranze e a disposizioni della Regione Veneto (lontane, però, dalle norme vigenti in Trentino e in Alto Adige a garanzia delle popolazioni minoritarie).

La rappresentanza dei tre comuni ladini bellunesi per l'assessore provinciale ladino Daniel Alfreider (Bolzano) è un passo in avanti rilevante per la collaborazione della comunità ladina attorno al Gruppo del Sella. "È un segnale importante per una nuova collaborazione oltre i confini in contesto europeo che ci consente di rappresentare ancora meglio i progetti congiunti del nostro gruppo linguistico", così Alfreider.

Il Consiglio dei Comuni dell'Euregio si compone di 5 membri ciascuno per il Tirolo, per la Provincia di Bolzano e per la Provincia di Trento, nonché di un rappresentante per i Comuni ladini del Bellunese.

I compiti primari di questo organismo sono l'attività di consulenza nei confronti dei presidenti delle tre realtà territoriali in tutte le questioni Euregio che abbiano riflessi sul campo d'azione dei Comuni, si legge in una nota della Provincia.

Sulla questione oggi è intervenuto anche il movimento Bard, Belluno autonoma Regione Dolomiti, che propugna da anni (inascoltato)la costruzione di forme di cooperazione istituzionale fra le tre province.

«Riteniamo un passaggio importante per i comuni di Colle Santa Lucia, Cortina d'Ampezzo e Livinallongo del Col di Lana l'ingresso di un loro rappresentante nell'Euregio Tirolo.

Questo per i ladini storici è il riconoscimento di una comunità estesa oltre i semplici confini politici e un segnale importante sia per la storia che per il futuro di queste tre realtà.

Non dimentichiamo la battaglia che abbiamo portato avanti come Bard con i nostri consiglieri provinciali, prima Moreno Broccon e poi Ivan Minella, per l'attribuzione del ruolo di osservatore alla Provincia di Belluno, riconoscimento ottenuto in via sperimentale per un paio di anni, ma sul quale evidentemente i vertici dell'ente non credevano.

Non poteva poi esserci scelta migliore di Denni Dorigo, oggi direttore dell'Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan che proprio recentemente ha presentato una pubblicazione sulla Storia di un Referendum e di un popolo inascoltato inerente al referendum del 2007 per il passaggio all'Alto Adige dei tre comuni; da quasi 15 anni questi paesi aspettano una risposta, il volere dei cittadini è stato chiaro ed è ormai ora passata che, come accaduto per Sappada e come dovrà accadere per tutti gli altri comuni referendari da Lamon in poi, il Parlamento si esprima con un sì o un no al loro passaggio.

Questo è un messaggio importante non solo per i ladini storici, ma per l'intero mondo politico bellunese, veneto e nazionale: è chiaro che questa pagina è ancora irrisolta e non verrà chiusa facilmente, e il riconoscimento arrivato dall'Euregio può riaprire vecchi discorsi e aprire nuovi fronti di confronto.

Se qualcuno pensava che anni di silenzio e immobilismo veneziano e romano avessero indebolito le battaglie delle terre alte, questo passaggio è un chiaro segnale che dimostra come la partita non sia certo dimenticata, né di qua né di là del confine».

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