Turismo / Territori

Ledro, per Concei c’è chi pensa al numero chiuso: la proposta di un’assemblea popolare

L’assessore Luca Zendri: «Abbiamo da poco appaltato uno studio tecnico sulla viabilità per capire come gestire i flussi in ottica futura. C’è bisogno di equilibrio tra residenti e turisti, tutela dell’ambiente ed economia. Ognuno è responsabile del territorio, siamo tutti ospiti ogni giorno, indistintamente»

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di Paola Malcotti

LEDRO. Quale sarà il futuro della Val Concei, polmone verde della Valle di Ledro e di tutto l'Alto Garda? Quali azioni intraprendere per preservare un territorio finora integro ed evitare che ciò che è stato curato e custodito nel tempo debba andare perso?

È partendo da queste domande e dalla necessità di trovare risposte, che tanto gli abitanti delle frazioni di Locca, Enguiso, Lenzumo, quanto quelli degli altri paesi, ma anche i visitatori abituali del posto nonché alcuni turisti affezionati al territorio ledrense, si sono radunati venerdì sera alla colonia Meriz su invito del neonato comitato Dal tares al faggio, in un incontro pubblico organizzato in collaborazione con il pro-sindaco di Concei e i rappresentanti dell'ex municipio.

I crescenti afflussi estivi di un turismo "di giornata", la conseguente disordinata fruizione delle aree del fondovalle e l'aumento dei problemi dovuti al traffico e alla gestione dei rifiuti registrati negli ultimi anni, hanno iniziato a preoccupare i residenti e a spingere chi ha a cuore la Val Concei a una riflessione. Una presa di coscienza condivisa della necessità di invertire la tendenza ha quindi permesso di gettare le basi per quella che sembra essere l'unica soluzione possibile: la limitazione agli accessi veicolari in determinati periodi dell'anno e fasce orarie, come accade già in altre località trentine e non, dalla Val di Genova al lago di Tovel, dalla Val d’Algone al lago di Braies... raggiungibili solo con bus-navetta o a piedi.

«La Val Concei è l'oasi verde dell'Alto Garda. L'aggressione indiscriminata del turismo mordi-e-fuggi della scorsa estate e l'idea che nel prossimo futuro la situazione non potrà che peggiorare, a causa dei cambiamenti climatici che spingono sempre più spesso gli abitanti delle città a cercare il fresco nei nostri boschi, ci ha portati a valutare l'ipotesi di regolamentare gli accessi turistici», hanno spiegato i promotori dell'iniziativa. Il coinvolgimento della gente del posto, per un'analisi corale delle prospettive future, è stata l'ovvia conseguenza. E la fermezza verso un turismo sostenibile e disciplinato, è ciò che ne è emerso.

«Il territorio di Concei è delicato: va protetto fin da subito. Ci sono zone che, dal punto di vista viabilistico, in estate diventano critiche se non addirittura sature - ha aggiunto il pro-sindaco Stefano Segalla - come la pineta ai piedi del rifugio Al Faggio, che con la creazione del nuovo percorso sensoriale ha visto aumentare i visitatori in modo esponenziale; la zona di malga Trat, dove talvolta è difficile transitare anche solo in bicicletta; l'area di Chinaec, dove non è raro osservare il campeggio selvaggio».

«Il tema della mobilità sarà sempre più impellente ed è necessario trovare alternative all'uso dell'auto - hanno concordato Sandro de Guelmi e Lorenzo Leoni - limitare e regolamentare l'accesso alla Val Concei non significa vietarne la fruizione bensì mettere ordine, creare armonia, favorire un clima di rilassatezza per l'ospite e il residente. Per assecondare il progetto di una valle da vivere a piedi c'è tuttavia bisogno di azioni mirate».

Prima fra tutte il potenziamento dei parcheggi di Bezzecca e Locca, la realizzazione di nuove aree sosta a Lenzumo in zona Piantò, Ciuco ed ex Segheria, un ampio sito pubblico da tempo dismesso ma inserito nel Piano regolatore generale con destinazione alberghiera e posto in vendita, con la richiesta unanime all'amministrazione comunale di un dietrofront. Quindi la valorizzazione dei tracciati di fondovalle, la creazione di una rete sentieristica interna, l'istituzione di servizi bus-navetta con più corse al giorno. Infine, un freno alla promozione del territorio per evitare l'over-tourism, l'educazione al rispetto dei luoghi, la regolamentazione della mobilità già a partire da Riva.

«Abbiamo da poco appaltato uno studio tecnico sulla viabilità ledrense per capire come gestire i flussi anche in un'ottica futura - ha concluso l'assessore al turismo Luca Zendri, che si è fatto portavoce delle istanze della gente in seno alla giunta comunale - c'è bisogno di equilibrio tra residenti e turisti, tutela dell'ambiente ed economia. Ognuno è responsabile del territorio, senza dimenticare però che qui siamo tutti ospiti, ogni giorno, indistintamente».

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