60 mila hanno scelto Ledro per una vacanza culturale

I dati del 2015 prodotti da RedLed, la rete di musei, siti, centri naturalistici e documentaristici della valle

di Paola Malcotti

Un anno positivo, con presenze in alcuni casi da record. È ancora una volta con una media di oltre 60 mila visitatori che ReLed, la Rete museale di Ledro, ha chiuso il bilancio dell'attività 2015. Di questi, più della metà quelli riconducibili al Museo delle palafitte di Molina, che per la terza volta negli ultimi 11 anni è tornato a superare la soglia dei 30 mila biglietti staccati, fermandosi a quota 35.171. Presenze da record anche al Colle di S.Stefano e all'Ossario di Bezzecca (con 9.112 visitatori, circa 700 in più del 2014), al Museo garibaldino (a quota 3.517, 150 in più dell'anno prima), ma soprattutto al Centro «Monsignor Ferrari» di Tremalzo (con 2.471 visitatori, di cui 831 stranieri, ovvero più del doppio del 2014, distribuiti su 111 giorni di apertura, in netta ripresa rispetto all'anno precedente quando la stagione piovosa aveva limitato la salita di molti turisti). Infine il dato relativo al Centro del biotopo dell'Ampola, rimasto stabile attorno alle 7.000 presenze (di cui 2.500 straniere), distribuite sui circa 130 giorni di apertura stagionale.

Nata nel 2012 dalla collaborazione tra l'amministrazione comunale, il Museo delle scienze di Trento, l'Associazione culturale Foletto, il Museo dell'Alto Garda, il Consorzio per il turismo e la Rete delle riserve, ReLed non è altro che la messa in rete di tutto ciò che la valle da sempre offre - al visitatore esterno ma anche al residente - sul fronte culturale, storico, naturalistico, sociale. Centinaia le attività - tra laboratori, visite guidate, convegni, manifestazioni - che da quattro anni danno corpo all'intera struttura, che si avvale del lavoro diretto di una quarantina di persone e si pone come valore aggiunto all'offerta turistica locale, a favore della conoscenza capillare del territorio e delle sue peculiarità. 

Perno attorno al quale ruota l'attività di ReLed è il Museo delle palafitte di Molina che, seppur castigato entro le mura di un immobile ormai obsoleto e bisognoso di urgenti lavori di ristrutturazione e ampliamento, dal 2012 si pone a servizio di uno dei siti archeologici inseriti nel Patrimonio Unesco e da solo riesce a garantire presenze annuali di tutto rispetto. Oltre che come polo museale, la struttura si presenta infatti anche come luogo di studio e formazione privilegiato, per bambini ed adulti, confermato anche qui dalla tendenza ad un crescente interesse e favore. Nel corso del 2015, 8.146 sono stati gli alunni che hanno partecipato alle attività didattiche (nel 2005 erano stati 5.427), provenienti per gran parte dalle scuole elementari - ma anche materne, medie e superiori - del Trentino (il 62%, quando solo fino a qualche anno fa erano il 50%), Veneto (17%), Lombardia (10%), Emilia Romagna, Alto Adige, Toscana, Lazio, Campania. Nonché dalla Germania, primo mercato estero di riferimento per il turismo ledrense (settore economico verso il quale ReLed si mette a disposizione ogni anno per implementare l'offerta e la promozione del territorio) e - curiosità del 2015 - per l'1% anche dalla Bielorussia. 

A dar man forte all'attività museale di ReLed dell'anno scorso, e ad attirare 13.176 visitatori, infine pure il ventaglio di iniziative messe in campo ancora una volta con successo in collaborazione con altri soggetti: spiccano tra queste «Palazzi aperti», «Bandiere arancioni» e il rinomato «Palafittando», giunto al suo 19° anno di vita, con la concretizzazione di ben 150 appuntamenti, soprattutto laboratori, visite guidate, serate a tema, per un totale di 65 giorni di animazione al quale hanno preso parte ben 4.226 persone.

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