Riva e Torbole rifanno le spiagge con le ghiaie dell'isola del Sarca

In corso i lavori di ripristino e difesa dall'erosione naturale: le onde del Garda consumano i litorali anno dopo anno. Intervento completato entro Pasqua

di Davide Pivetti

Non sarà l’oceano con le maree e il moto ondoso del mare aperto, ma anche il Garda giorno dopo giorno, anno dopo anno, è perfettamente in grado di consumare la linea costiera e dar vita a forme di erosione non trascurabili e più visibili nei tratti di lungolago, sia a Riva che a Torbole, dove l’Òra spinge con più forza le onde contro spiagge, pennelli, penisole disegnate dalla natura o dall’uomo.

I quattro chilometri di sponda trentina, tra la Casa Rossa da un lato e la Conca d’Oro dall’altra, hanno subito interventi di trasformazione così massicci negli ultimi due secoli che i pochi lembi di spiaggia ancora naturali sono oggi sotto tutela, come ad esempio l’area del canneto immediatamente ad est della foce del Sarca.

Anche i lidi sono stati ridisegnati ormai più di vent’anni fa dal Servizio ripristino ambientale della Provincia, che ha creato il lungolago così come oggi lo conosciamo e come lo fotografano milioni di persone che scelgono il Garda trentino per loro vacanze.

Ma perché resti bello e anche frubile in termini di sicurezza, il lungolago abbisogna di periodici interventi di ripristino. È quanto sta succedendo in queste settimane sia nel tratto rivano che in quello torbolano. I mesi invernali sono ovviamente il periodo migliore per intervenire sulle spiagge, inoltre il livello molto basso del Garda in questi mesi agevola l’intervento umano.

A Riva si lavora nei tratti tra Punta Lido e i Sabbioni e alla Spiaggia dei Pini. A Torbole è stato rifatto tutto il tratto tra il Circolo vela e il Brione.

«Lavori che dovranno finire prima di Pasqua, ovviamente - dice l’assessore Massimo Accorsi, con competenza sul cantiere comunale - stiamo rimettendo terreno, sabbia e ghiaia là dove le onde se li sono portati via. Soprattutto attorno agli scogli, dove si erano formati avvallamenti e vere e proprie buche che diventano pericolose. Stiamo posizionando altri massi per difendere i lidi dalla naturale erosione. Sono interventi indispensabili, soprattutto pe quanto riguarda l’aspetto della sicurezza, che non è certo secondario a quello della fruibilità o dell’estetica. Nel complesso, comunque, non molto cambierà a livello di profili e pennelli, penso che il turista medio, da un anno all’altro, non si accorgerà pressoché di nulla».

Anche a Riva, così come sta accadendo a Torbole, almeno una parte dei materiali utilizzati per la manutenzione delle spiagge e delle penisole, proviene dalle ghiaie raccolte da ottobre ad oggi alle foci del Sarca grazie alla rimozione dell’isoletta formatasi negli ultimi anni di fronte al fiume ed ora cancellata anche qui per motivi prima di tutto legati alla sicurezza della balneazione.

I lavori proseguiranno ancora per qualche giorno interessando anche gli “scivoli” realizzati per la discesa in acqua di barche e gommoni.

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