Biomassa e pellet, Trento dà il via libera alla centrale in val di Ledro

di Paola Malcotti

Via libera alla realizzazione della centrale di cogenerazione da biomassa, teleriscaldamento e pellet a Tiarno di Sopra. Lunedì scorso la giunta provinciale ha infatti formalizzato il proprio nulla osta volto al rilascio della concessione edilizia in deroga al Prg, dopo che ancora in gennaio il vecchio consiglio comunale ledrense si era espresso positivamente, condividendo il progetto nato sulla base di un’idea della Legnami Bracchi, promosso e coordinato dal Gruppo Ags attraverso Ledr.En. (società controllata al 100% da Ags)

Un progetto accolto pure dalla precedente Commissione per la pianificazione territoriale della Comunità di valle, che si era detta favorevole alla deroga urbanistica a patto che fosse valutata una soluzione alternativa allo stoccaggio del pellet, chiedendo la realizzazione di un impianto relazionato all’edificio principale vincolato dalla riduzione in altezza dei silos previsti, di 12,5 metri. Una condizione condivisa pure dalla giunta provinciale ed inserita nella delibera relativa al nulla osta, alla quale Ledr.En. dovrà ora attenersi

La centrale per la produzione combinata di energia elettrica e termica, di pellet, e la relativa rete di teleriscaldamento - inizialmente lunga un chilometro, in un primo tempo a servizio di utenze pubbliche (scuola elementare e materna, auditorium, ex municipio, chiesa) e di una decina di utenze private presenti nella vicina area artigianale e residenziale - potrà quindi presto vedere la luce negli spazi occupati fino ad oggi dal capannone di proprietà della Legnami Bracchi, favorita dalla gran quantità di biomassa legnosa (cippato, segatura, corteccia, scarti della lavorazione del legno) già presente in valle, che - una volta essiccata - potrà permettere alla centrale di produrre, a regime massimo, 8 mila tonnellate di pellet, 2 mila Mwh elettrici e 12 mila Mwh termici.

Un progetto da 6,5 milioni di euro pronto a decollare, che però fin dall’inizio era stato contestato da alcuni residenti e, formalmente, da Giovanni Beretta ed Emanuela Merli - del gruppo «Ledro Bene Comune» e del Comitato Sos Tremalzo - che si erano opposti sollevando perplessità sulle lavorazioni e sulle quantità di prodotto previste, sulle caratteristiche e sulla qualità delle emissioni in atmosfera e acustiche, sulla provenienza degli scarti del legname, la quantità e i luoghi di commercializzazione, sui flussi di traffico pesante previsti attraverso gli abitati della valle.
Contestazione che però era stata subito rigettata dall’amministrazione comunale e dal presidente di Ags Floriano Migliorini, che avevano invece assicurato la bontà del progetto e il rispetto di tutti i requisiti ambientali previsti.

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