Alto Adige / Il dramma

Florian, 22 anni, tornava a casa a piedi quando è stato investito e ucciso da una moto da cross

Altri particolari dopo la svolta nelle indagini sulla tragedia di Sarentino: Nussbaumer aveva assistito a una gara motociclistica quando si era incamminato nella notte per rientrare nella propria abitazione. Lo ha travolto il mezzo condotto da un giovane compaesano che si è dato alla fuga e poi ha cercato di cancellare le tracce sostituendo pezzi di moto danneggiati: ora è ai domiciliari accusato di omicidio stradale

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BOLZANO. L'investimento mortale del 22enne Florian Nussbaumer (foto) di Sarentino, per il quale un suo giovane compaesano è accusato di omicidio stradale, è avvenuto dopo una gara di motocross. Sul corpo del giovane mercoledì sarà effettuata l'autopsia, ordinata dalla procura. La gara di salita lungo un ripido pendio di montagna aveva radunato molti giovani e appassionati delle due ruote.

Alle 3 di notte Nussbaumer, che era sul luogo come spettatore, si era appena messo in cammino lungo la statale 137 per tornare a casa a piedi, quando a soli 300 metri dalla luogo della manifestazione è stato investito e ucciso da un altro giovane che era in sella a una moto da cross omologata. Invece di prestare aiuto il motociclista è scappato.

I carabinieri l'hanno comunque rintracciato dopo poche ore e posto sotto fermo con l'accusa di omicidio stradale aggravato. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano, hanno scoperto che il coetaneo del posto, alla guida di una moto da cross, dopo aver partecipato alla manifestazione, nel rientrare a casa, ha travolto il giovane.

I carabinieri, dopo aver svolto i dovuti rilievi sulla provinciale 137, hanno rinvenuto delle tracce inconfutabili e riconducibili a una moto da cross. Quindi si sono recati subito a casa del presunto responsabile.

Il motociclista, fra l'altro, aveva tentato di ritardare il lavoro degli inquirenti cercando di coprire le tracce della propria responsabilità sostituendo parte dei pezzi danneggiati, a causa del sinistro stradale con conseguenze mortali, occultandoli in una zona impervia di montagna sotto la fitta vegetazione del bosco e mostrando ai militari, nelle prime fasi delle indagini, un veicolo diverso da quello effettivamente coinvolto nell'incidente.

Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Raffaele Rivola, nell'unirsi al cordoglio verso la famiglia della vittima, ha precisato che: "Il numero di gravi episodi come quello di Sarentino rimane molto alto, nonostante gli sforzi profusi per fare informazione e prevenzione. È fondamentale che tutti quanti, soprattutto le nuove generazioni, siano informate sui rischi, i pericoli e le gravi conseguenze del mancato rispetto delle regole stradali".

Ha poi evidenziato che "le indagini in questo caso sono state rese ancor più complessa dalla assoluta assenza di videocamere nel tratto di strada interessato e dai pochissimi elementi rinvenibili sulla scena. L'apporto delle unità investigative dell'Arma, ha permesso di identificare in poche ore, il presunto responsabile dell'omicidio stradale". Mercoledì, dopo l'udienza di convalida del fermo, il gip si è espresso sulla misura cautelare presentata dalla Procura, disponendo gli arresti domiciliari. [Ansa]

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