Test covid: 83mila il primo giorno L'obiettivo 70% della popolazione per domenica sembra possibile

È stato preso d’assalto dagli altoatesino lo screening di massa organizzato dalla Provincia autonoma da oggi fino a domenica.

A conclusione della prima giornata dello screening di massa è stata nettamente superata la soglia di 100.000 tamponi rapidi. Complessivamente 103.580 altoatesini si sono sottoposti al test, che corrisponde al 29,7% del target di 350.000.

L’ 1,5% è risultato positivo (1.545 persone) è risultato positivo e quindi scattano dieci giorni di quarantena prima di un tampone molecolare per verificare l'eventuale negatività, altrimenti l'isolamento continua (per asintomatici massimo 21 giorni).

L’obbiettivo dei 350.000 test entro domenica, ovvero il 70% della popolazione, sembra al momento raggiungibile. I test di massa proseguono domani e dopodomani.

Già all’alba, alle 7, i primi cittadini si sono messi in coda davanti ai presidi, anche se l’apertura era solo un’ora dopo.

Nei 116 Comuni sono state allestite complessivamente 600 linee di test. Il tutto grazie al sostegno del piccolo ‘esercitò di volontari dei vigili del fuoco e della Croce bianca. I disagi comunque non sono mancati. Soprattutto nella zone più popolate si sono formate code lunghissime, ma chi era in attesa, salvo qualche eccezione, si è mostrato paziente. «Sono una cittadina responsabile e lo faccio per il nostro Alto Adige», ha detto una pensionata in fila davanti al Centro Vintola a Bolzano.

Tra i cittadini in coda c’era anche il costituzionalista ed ex senatore Francesco Palermo: «Forse i turni potevano essere organizzati in modo diverso, soprattutto di venerdì con tanta gente che deve andare al lavoro, ma in questo momento la salute pubblica ha assoluta precedenza su tutto», ha detto. Unanime il giudizio positivo dell’iniziativa. «È importante - ha aggiunto un altro bolzanino - dare il nostro contributo per fare ripartire il prima possibile l’economia, altrimenti gli effetti saranno devastanti».

Non è mancata comunque qualche nota polemica, anche per i ritardi nella comunicazione dell’esito, che secondo le stime iniziali doveva arrivare entro un’ora. «L’afflusso di cittadini è davvero grande. Gli informatici sono al lavoro per ottimizzare le procedure e siamo fiduciosi di poter migliorare la situazione. Gli esiti saranno comunicati ai cittadini entro un giorno», ha tranquillizzato il direttore generale dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer.

Nel frattempo lo screening di massa made in Alto Adige sta facendo scuola. È stato infatti notevole l’interessa dei media nazionali e internazionali, mente il governo di Vienna ha inviato degli osservatori. In Austria, il 5 dicembre, partirà infatti uno screening di massa. «Ho parlato con il ministro alla salute Rudolf Anschober per condividere con lui le esperienze finora fatte», ha raccontato l’assessore alla sanità Thomas Widmann che è stato contattato anche da altri paesi europei.

Tutti sognano un Natale con meno restrizioni.
«Questo screening - ha ricordato il governatore Arno Kompatscher - ha l’obiettivo di individuare le persone positive, di portarle in isolamento, di frenare il valore Rt nel giro di pochi giorni e di portarlo ad un livello sotto 1. Per ottenere questo risultato sarà necessario che anche tutti i negativi osservino tutte le regole».

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