Agriturismo in Busa,  è crescita a due cifre

La zona dell'Alto Garda si conferma terra fertile per l'agriturismo. La stagione 2013 sta procedono bene - dicono i primi riscontri fra gli operatori - tanto che si spera di superare i già ottimi numeri raggiunti nel corso del 2012. Il settore vanta un trend in continua crescita con aumenti di flussi turistici a due cifre da un'estate all'altra. Lo scorso anno, solamente negli agritur della comunità dell'Alto Garda e Ledro sono stati 12.700 gli arrivi (+ 24% sul 2011) e 52.017 le presenze (+ 21%)

di Federica Passamani

formaggi enogastronomia ciboGARDA - La zona dell'Alto Garda si conferma terra fertile per l'agriturismo. La stagione 2013 sta procedono bene - dicono i primi riscontri fra gli operatori - tanto che si spera di superare i già ottimi numeri raggiunti nel corso del 2012.
Il settore vanta un trend in continua crescita con aumenti di flussi turistici a due cifre da un'estate all'altra.
Lo scorso anno, solamente negli agritur della comunità dell'Alto Garda e Ledro sono stati 12.700 gli arrivi (+ 24% sul 2011) e 52.017 le presenze (+ 21%), con risultati addirittura migliori dei tassi registrati nell'annata precedente, un +21% e +19% nel 2011 sul 2010, rispettivamente.
GLI AGRITUR
Un successo di preferenze accordato da turisti non solo italiani, ma in buona parte stranieri, gestito quest'anno da almeno 42 strutture ricettive sparse su questo lembo di territorio trentino che circonda il bacino lacustre pià grande d'Italia. I dati sono quelli forniti dall'Associazione agriturismo Trentino, che annovera fra i propri associati 320 dei circa 400 agriturismi presenti in Trentino, e dal servizio statistica dalla Provincia di Trento.
A cosa sia dovuto questo crescente richiamo verso la vita agreste è ben presto detto. La zona della Busa vanta panorami e natura mozzafiato, abbinati ad una varietà di attività sportive e d'intrattenimento che ha pochi rivali in Trentino, con un clima mite che consente una stagione turistica prolungata rispetto alla media della provincia e una sempre maggiore richiesta di vacanze di stampo "eco".
LA DISLOCAZIONE
Una conferma a queste che sono sensazioni arriva inoltre dalle statistiche sulla distribuzione geografica degli agriturismi sul Garda trentino e Ledro che - lo ricordiamo - per essere inseriti in questa categoria devono essere gestiti da agricoltori per i quali l'attività di ospitalità non sia prevalente sulla coltivazione della terra o l'allevamento.
Sei le strutture nella zona di Riva, molte di più, ben 22 (più della metà del totale comprensoriale), quelle sul territorio del comune di Arco, zona prediletta dagli scalatori e dai bikers. A Dro sono cinque, a Tenno e nella sua valle quattro, tre sorgono nell'area fra Nago e Torbole e una per il momento in Val di Ledro.
LE MARGHERITE
L'associazione degli agritur trentini suddivide le strutture in classi di qualità crescente a cui corrispondono un numero di "margherite" via via maggiore.
Il massimo del riconoscimento, "5 margherite", è per ora assegnato ad appena tre strutture della zona, mentre sono sei gli agritur classificati nel gradino immediatamente sottostante e altrettanti i punti ricettivi con "3 margherite". Tutti gli altri, si fermano a due margherite.
Per ottenere le ambite "5 margherite" le tre strutture gardesane premiate, che sono "l'Acetaia del balsamico trentino" a Cologna di Tenno, l'agritur "Calvola", sempre a Tenno, e il "Maso le 4 stagioni" di Varignano di Arco, hanno dovuto superare la soglia di 85 punti all'interno di un'apposita griglia di valutazione, stabilita con legge provinciale 10/2001 che si occupa anche dell'attribuzione della classificazione agrituristica.
Vengono valutati sia requisiti strutturali e di qualità dei servizi generali a disposizione degli ospiti, con particolare riguardo alla funzionalità, alla confortevolezza delle strutture e alla qualità dei servizi essenziali (esterni e interni degli edifici, barriere architettoniche, servizi igienici e simili), sia il contesto produttivo e naturalistico in cui è inserita la struttura, tra cui vale il rispetto dell'ecocompatibilità della struttura, il paesaggio, la rumorosità e l'inquinamento della zona in cui si trova l'edificio. Inoltre, un minimo di 20 punti (su 85) è richiesto per le attività di intrattenimento degli ospiti: corsi di cucina, dotazione attrezzature sportive per attività all'aria aperta, organizzazione di trekking, distribuzione di materiale informativo e simili.

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