Il parere dell'etologo

Daniza, mamma orsa che abitava nei boschi vicino Trento, non è sopravvissuta alla narcosi fatta per catturarla: "È difficile dosare un farmaco narcotico nella giusta misura, soprattutto quando si è in presenza di un animale che ha appena partorito e, nel caso di Daniza, anche di un animale fortemente stremato, che ha accumulato un notevole stress in questi ultimi mesi a causa delle continue fughe per sopravvivere e proteggere i cuccioli", spiega l'etologo Enrico Alleva all'indomani della morte dell'orsa

orsoDaniza, mamma orsa che abitava nei boschi vicino Trento, non è sopravvissuta alla narcosi fatta per catturarla: "È difficile dosare un farmaco narcotico nella giusta misura, soprattutto quando si è in presenza di un animale che ha appena partorito e, nel caso di Daniza, anche di un animale fortemente stremato, che ha accumulato un notevole stress in questi ultimi mesi a causa delle continue fughe per sopravvivere e proteggere i cuccioli", spiega l'etologo Enrico Alleva all'indomani della morte dell'orsa.

 

"Gli orsi, ma in genere tutti gli animali, non restano immobili nel luogo dove vengono lasciati, quasi sempre si avvicinano alle città perchè e lì che trovano il cibo. Bisogna lavorare per creare una cultura sempre più improntata al rispetto della coabitazione tra uomo e animale. L'approccio zooantropologico serve a migliorare molto l'integrazione dell'animale nell'ambito sociale e familiare - prosegue l'etologo - ". Secondo l'esperto "è un problema tecnico-culturale, non ambientale, bisogna evitare attriti tra l'uomo e gli animali, insegnare e sensibilizzare la popolazione al rispetto degli animali. Un ambiente incontaminato dall'uomo non esiste, dunque è utile per tutti imparare a rispettare gli spazi comuni". Secondo Roberto Marchesini Etologo, Direttore di Siua (Scuola di Interazione Uomo-Animale), da un punto di vista etologico il comportamento di Daniza è stato equilibrato.

 

"La colpa della sua morte - accusa Marchesini- in primis va alle amministrazioni locali, più volte sollecitate sul fatto che il loro atteggiamento nei confronti dell'orsa era contraddittorio: da una parte hanno sviluppato negli anni un progetto di salvaguardia, tutela e di reinserimento dell'orso sul territorio e, dall'altra, a seguito dell'episodio che ha coinvolto Daniza a Ferragosto, costatata la natura normale e non pericolosa del comportamento hanno optato per la sua cattura atto fuori da qualunque logica ecologica ed etologica".

 

Marchesini aveva già in passato esplicitato perplessità in una relazione inviata al Ministro Galletti che adesso accusa di essere responsabile, e chiede "le dimissioni tramite una raccolta di firme poichè con la morte di Daniza è venuto meno al suo mandato: la tutela dell'ambiente che è anche tutela degli ecosistemi del territorio". Ora il problema è però la protezione dei cuccioli rimasti orfani: "Un cucciolo assume un comportamento idoneo nel momento in cui riceve gli insegnamenti materni, non è possibile prendere un cucciolo, abbandonarlo nella foresta - conclude Marchesini - e pensare che in autonomia assuma un profilo comportamentale normale poichè questo è dato sia dall'espressione della genetica di specie che dall'apprendistato dato dalla relazione con la madre".

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