Economia / Caseario

Il formaggio trentino punta sul testimonial d'annata: Cecco Beppe. «Ma non c’è nessun significato politico»

All’assemblea di Latte Trento presentato il nuovo prodotto. Ma soprattutto un bilancio in salute, con remunerazione in aumento (anche grazie alla ottima performance della controllata di Vicenza)

ECCELLENZA Il Puzzone di Moena di nuovo candidato all'oscar nazionale 
POLEMICA Il "fresco" del caseificio di Coredo, nell'occhio del ciclone 
IL CASO Il formaggio fresco dal caseificio della tragedia

di Daniele Battistel

TRENTO. Volano attaccati ai baffoni del Kaiser i conti di Latte Trento. L’altroeri l'azienda ha festeggiato un'annata super dal punto di vista del bilancio presentando in anteprima l'ultimo nato del suo caseificio: il formaggio "Cecco Beppe".

«Un prodotto con i sapori e i profumi del latte crudo, usando però latte pastorizzato evitando così contaminazioni e rischi per i bambini e le persone fragili» spiega il direttore Sergio Paoli.

Cecco Beppe, dunque: «Ci piaceva l'idea di un bel formaggio stagionato che ricordasse gusti antichi e, senza entrare in questioni politiche, cosa c'è di più vecchio e apprezzato del Kaiser in Trentino».

Stagionato 12 mesi, il nuovo formaggio sarà in commercio tra due mesi.Intanto spazio ai conti. Il bilancio illustrato ai 180 soci (al netto delle 28 stalle chiuse negli ultimi 2 anni e comprendendo i 18 nuovi ingressi) e ai rappresentanti politici (gli assessori Zanotelli e Tonina per la Provincia, Gilmozzi per il Comune di Trento) presenta un fatturato di oltre 65 milioni, in crescita del 5 per cento rispetto al 2022, un utile di 110mila euro.

Il risultato è stato aiutato dal fatturato di Trevilatte, azienda consortile controllata al 76% (il restante 24% è di Latterie vicentine), che ha superato i 10 milioni portando il consolidato a oltre 75 milioni.Il dato più interessante è però il valore delle remunerazioni ai soci: quest'anno pari a 41 milioni di euro, per 53,7 milioni di litri conferiti. Il che significa in media 76 centesimi al litro di latte (68 nel 2022), e 81 per chi conferisce latte per fare Trentingrana (73 nel 2022). Per il latte di capra 1,02 euro al litro.

Merito - è stato detto ieri in assemblea - del buon andamento delle vendite e della strategia di posizionamento dei prodotti, dal latte ai latticini e yogurt passando per formaggi tra cui il Trentingrana, che ha permesso di superare le criticità degli anni scorsi dovute principalmente all'impennata dei costi per energia, materie prime e alimentazione degli animali.

Oltre a "Cecco Beppe", Paoli ricorda altri prodotti introdotti da poco sul mercato, come due nuove versioni di latte: quello ad alto contenuto proteico per gli sportivi e quello con una dose "rinforzata" di vitamine e senza grassi per il sistema immunitario.

Al termine della mattinata il direttore e il presidente Renato Costa hanno premiato le migliori aziende nelle diverse categorie: per il latte di capra azienda agricola Kapreria Lagorai; per il latte alimentare (meno di 3.000 quintali annui): Matteo Montibeller; fra 3.000 e 6.000 quintali: azienda agricola Le Giare; oltre i 6.000 quintali: Marco Vettori; per il latte alimentazione a grana (meno di 1.000 quintali): Mario Bertoldi; fra 1.000 e 2.500 quintali: Sandro Santolini; superiore a 2.500 quntali Thomas Valenti.

Ecco i soci eletti nel consiglio di amministrazione in rappresentanza delle zone che erano a fine mandato: Renzo Rigotti (Fiavé Bleggio Comano), Renato Costa (Bassa Valsugana), Roberto Simonetti (Vallagarina), Mattia Sighel (Alta Valsugana), Ezio Valenti (Chiese e Ledro), Antonella Zappini (Val di Sole).

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