Salute / Il nodo

Acquisti di prestazioni sanitarie dal privato: per la Provincia di Trento tetto di spesa oltre il doppio di Bolzano

Indagine della fondazione Gimbe: dal 2026 la cifra che il pubblico potrà impiegare per strutture accreditate sarà di 79 milioni di euro, mentre in Alto Adige si fermerà a 29 milioni. Il calcolo tiene conto dell'aggiornamento previsto dalla legge di bilancio 2024 del governo Meloni: "Nessun potenziamento del servizio sanitario"

ESODO Sanità, sempre più professionisti nel privato e all'estero
DATI Consulta per la salute: «Sistema sanitario trentino in grave affanno»
APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene
ANALISI Stanchi e preoccupati, la fuga dei medici dagli ospedali

TRENTO. Con la manovra di bilancio più soldi alle Regioni che già ricorrono al privato. Lo dice la fondazione Gimbe dopo aver analizzato la bozza della Legge di Bilancio 2024 relativamente ai finanziamenti per la sanità. Nessun potenziamento del servizio sanitario, dunque, ma più soldi alle Regioni che già ricorrono al privato e un nuovo modello di remunerazione delle farmacie, i cui costi a carico della finanza pubblica non sono ancora quantificabili.

Secondo Gimbe, dal 2026, in Trentino, il tetto di spesa della della Provincia autonoma per acquisti di prestazioni sanitarie da privati accreditati, comprensivo dell'aggiornamento previsto in legge di bilancio 2024, sarà pari a 79 milioni di euro, circa 145 euro pro capite (l'undicesima posizione tra le Regioni a livello nazionale).

In Alto Adige il tetto di spesa sarà invece di 29 milioni, circa 55 euro pro capite (diciannovesima posizione).

Per contrastare il fenomeno delle liste d'attesa, dunque, la manovra prevede l'aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da ospedali privati accreditati.

Il testo "indica un incremento rispetto alla spesa consuntivata nel 2011 dell'1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% a decorrere dal 2026", sottolinea Gimbe. Ciò si tradurrà in un incremento di 123 milioni nel 2024, di 368 nel 2025 e di 490 a partire dal 2026. "Questa disposizione appare finalizzata a sostenere le strutture private accreditate già esistenti", afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta.

La classifica per spesa pro capite vede il Molise in prima posizione con 369 euro a persona e a seguire Lombardia (335), Lazio (305), Campania (257) e Sicilia (252).

 

Inoltre, "avendo come riferimento il consuntivo 2011 delle Regioni, gli incrementi del tetto di spesa sono proporzionali a quanto ciascuna Regione ha speso 12 anni fa". Per effetto di questo meccanismo, a partire dal 2026, la Lombardia potrà spendere per il privato accreditato oltre 3,3 miliardi; il Lazio 1,7 miliardi, la Campania 1,4 miliardi, la Sicilia 1,2 miliardi. In termini pro-capite, la spesa maggiore potrà essere sostenuta dal Molise con 369 euro per cittadino, seguito da Lombardia (335 euro), Lazio (305), Campania (257) e Sicilia (252).

Un incremento di spesa è preventivato anche in favore delle farmacie, per le quali è previsto un nuovo modello di remunerazione per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn. L'effetto complessivo della disposizione dovrebbe essere pari a 53 milioni di euro per il 2024 e a 77 milioni dal 2025. Tuttavia, secondo la Fondazione Gimbe è "verosimile" che "l'impatto sulla finanza pubblica di questa disposizione" sia "sottostimato".

comments powered by Disqus