Salute / Il tema

L'appello di una mamma: «In Trentino sempre meno servizi per i bimbi in difficoltà»

Parla una donna che vive in Valsugana: «Manca personale e per mia figlia hanno proposto logopedia online. Bisogna investire di più e intervenire precocemente pensando al futuro dei piccoli»

AUTISMO In Trentino diagnosi in aumento
PROGETTI Interventi su dipendenze, anoressia, autismo

LA PROTESTA In piazza a Trento le educatrici degli asili nido

TRENTO. «Da quando, sei anni fa, mio malgrado, ho iniziato a frequentare il servizio di neuropsichiatria a Pergine la situazione è sensibilmente peggiorata. Ma questo non per i professionisti che vi lavorano, ma per le risorse che sono sempre più scarse. Fino a qualche anno fa c'erano quattro neuropsichiatri e ora ne è rimasto uno. Sono diminuiti anche i logopedisti e i terapisti e a pagarne le conseguenze sono i ragazzi che ne hanno bisogno. A mia figlia, appena certificata Dsa, è stato proposto un percorso di logopedia online perché non ci sono alternative con il personale che c'è adesso. Se non si investe su questo, sul futuro dei bambini, su cosa di dovrebbe investire?».

A parlare è la mamma di due ragazzi che risiede in Valsugana. «Già sei anni fa, quando ho dovuto certificare il primo figlio, i tempi erano lunghi tanto che ho dovuto andare privatamente pagando 1.800 euro. Mio figlio ha un'invalidità certificata anche dalla medicina legale, è dislessico, disgrafico, iperattivo e ha altri problemi quindi ha diritto a 24 ore di sostegno e il terapista dovrebbe incontrare la scuola e la famiglia almeno all'inizio e alla fine dell'anno per pianificare i programmi, gli obiettivi e le strategie. Quest'anno, anziché un incontro, è arrivata la lettera perché ovviamente un'unica persona in servizio non arriva ovunque», racconta questa mamma che chiede più attenzione da parte dell'Azienda sanitaria per i bisogni dei più piccoli.

«Se non si vuole che diventino un peso quando sono grandi bisogna intervenire quando sono piccoli. Non è possibile che tutto ricada sulle spalle delle famiglie. Mia figlia ha appena ricevuto la certificazione Dsa e ci hanno proposto un percorso di logopedia online. Ci dovrebbero fornire delle credenziali che permettono l'accesso ad un portale. Io mi chiedo se questo è lontanamente paragonabile a degli incontri di persona, con uno specialista che monitora volta per volta progressi o difficoltà. Ci hanno fatto chiaramente capire che l'unica alternativa è andare privatamente e dunque pagare le sedute ma non tutti possono permetterselo così come non tutti hanno il tempo e la forza, terminato il lavoro, di sedersi ad un computer con il proprio figlio per fare esercizi anche quando è stanco e non ne avrebbe voglia ».

Ma la mamma non se la prende con il servizio o i professionisti. «Loro sono eccezionali, fanno il possibile, ma sono pochi e non riescono a rispondere alle domande di tutti. Le esigenze sono tante e ci sarebbe bisogno di investire maggiori risorse. Ma quello che mi chiedo io è perché non si pensi ai ragazzi. Dovrebbero essere la priorità e invece, purtroppo, non lo sono».

comments powered by Disqus