Pandemia / Le misure

Covid, il governo reintegra i medici no vax e sospende il bollettino quotidiano

Il neoministro della salute Orazio Schillaci: l'andamento della malattia consente di avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti. I dati saranno diffusi una volta alla settimana. Il presidente Mattarella: contro la pandemia grande risultato grazie alla scienza, ma servono ancora responsabilità e precauzione

ROMA. È in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all'obbligo vaccinale, prima del termine di scadenza della sospensione.

È quanto annuncia il neoministro della salute Orazio Schillaci in un comunicato, rendendo nota anche la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell'epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale.

Attese anche decisioni di allentamento sull'obbligo di mascherrina negli ospedali e rsa.

Il ministro della salute, a sei mesi dalla sospensione dello stato d'emergenza e in considerazione dell'andamento del contagio da Covid-19, ritiene "opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti".

"Il ministro, a sei mesi dalla sospensione dello stato d'emergenza e in considerazione dell'andamento del contagio da covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti", spiega una nota del ministero.

Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto oggi alla Celebrazione de "I Giorni della Ricerca", arrivano un riconoscimento dei risultati raggiunti nella lotta al covid e un monito a non mettere a rischio la sicurezza sanitaria collettiva.

"Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia - ha detto - non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione.

La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse. Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle".

Nella lotta al covid, ha aggiunto Mattarella, "la scienza è stata decisiva. Come lo è stata la dedizione del personale sanitario, in ogni ruolo. Come lo è stata la solidarietà, nelle sue più diverse espressioni, a tutti i livelli: dai gesti semplici di aiuto tra le famiglie, nelle comunità, alle scelte comuni compiute dall'Unione europea", ha sottolineato il capo dello Stato.

"Senza l'ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più. Se oggi possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il covid, come se si trattasse di un'influenza poco insidiosa, è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione; dalla grande adesione alla vaccinazione, dovuta all'ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri", ha sottolineato Mattarella.

Il presidente della Repubblica ha detto poi che "la pandemia ci ha fatto capire quanto è importante il Servizio sanitario nazionale e quanto è prezioso il suo carattere universalista, cioè la vocazione a proteggere tutti i cittadini senza esclusioni. Al tempo stesso, abbiamo toccato con mano anche i limiti delle nostre strutture e della nostra organizzazione sanitaria, così come si è evoluta nei decenni. Anche nel campo della sanità, così essenziale a un pieno diritto di cittadinanza, siamo chiamati a usare al meglio le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per accrescerne l'efficienza".

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