Montagna / Il tema

Rifugi Sat, i gestori lasciano? «I problemi sono gli stessi del sistema turistico: personale e costi»

Parla Roberta Silva, presidente di categoria: «Ogni rifugio è un caso a sé, non possiamo generalizzare. Ma per tutti c’è il problema del personale, e l’aumento dell’affitto da parte della Sat»

IL BANDO Cercansi gestori per Sette Selle, Caré Alto e Mandron 
LA POLEMICA Motter: la Sat non pensi solo ai cantieri

 

di Gigi Zoppello

TRENTO. La Sat cerca nuovi gestori per i rifugi Sette Selle, Caré Alto e Mandron. In tutti e tre i casi i gestori attuali gettano la spugna, e come scritto da Matteo Motter, presidente della sezione Sat Caré Alto, questo potrebbe indicare un problema strutturale del «sistema».

Abbiamo chiesto il parere di Roberta Silva, gerente del Roda de Vael, e presidente dell’Associazione Rifugi del Trentino. Che parla del malessere generale, ma senza generalizzare.

«I problemi dei rifugi alpini del Trentino sono svariati, ma dipendono spesso da casi limitati. Paradossalmente, vorrei dire che se abbiamo 140 rifugi, ci sono 140 gestioni diverse, con diversi problemi. A parte la distinzione fra rifugi alpinistici ed escursionistici, ogni struttura ha una storia a sé».

Che tipo di problematiche affrontate?

«Usciti dal periodo nero della pandemia, stiamo ancora affrontando il post-Covid, e lo facciamo come tutto il comparto del turismo: anche gli alberghi hanno difficoltà e spesso si sono riorganizzati. Oggi fra gli hotel c’è chi fa solo pernottamento e prima colazione, altri sono diventati residence, molti sono chiusi oppure in vendita...»

Però il fatto che storiche famiglie di gestori gettino la spugna fa pensare…

«Sì, questi cambi di gestione sono sempre un dispiacere, soprattutto per chi lascia. Per ciascuno di noi rifugisti, il rifugio è casa, il lavoro che facciamo lo facciamo per amore delle montagne e a servizio della gente.

Però si getta la spugna.

«E’ sempre più impegnativo, gestire un rifugio. Magari ci sono momenti di difficoltà personale, magari una malattia ti ferma; però il problema maggiore secondo me è quello del reperimento del personale».

Non trovate personale per le stagioni?

E’ uno dei problemi più grossi, ad esempio stare dietro ad un ricambio continuo. Magari arrivano in rifugio giovani studenti, che lo fanno solo per l’estate. E l’anno dopo, quando avresti bisogno della loro esperienza, hanno magari iniziato una carriera, o non hanno tempo per gli impegni di studio. Ma questo è un problema che hanno un po’ tutti, nel comparto turistico trentino».

Quindi anche problemi di orario?

Il problema è più forte per i rifugi posti in alto, dai quali si scende solo a piedi: devi garantire ai lavoratori un giorno libero, ma spesso quel giorno libero non basta per andare a casa, e allora lo devi passare comunque al rifugio. E poi i giovani stagionali chiedono spesso di essere liberi il sabato e la domenica, che per noi rifugisti è una richiesta impossibile da soddisfare, e allora...»

E poi ci sono i costi di affitto: è vero che la Sat ha aumentato i canoni di locazione?

«La Sat sta rivedendo tutti i contratti, con tutti, un po’ alla volta ha ritoccato tutti i vecchi contratti verso l’alto. Poi l’entità cambia da struttura a struttura. Però sì».

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