Clima / L'allarme

Siccità e acquedotti, il Veneto ringrazia l'Alto Adige per la disponibilità

Il presidente della giunta, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questo "primo atto di collaborazione": la società di gestione dei servizi idrici dell'Alto Adige ha deciso di modificare i programmi di produzione delle diverse centrali idroelettriche in modo tale da garantire l'approvvigionamento di acqua potabile. Tre settimane fa la Provincia di Trento aveva invece opposto un diniego

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VENEZIA. "Ben venga questo primo atto di collaborazione all'interno delle comunità dell'arco alpino, visto e considerato che il dramma della siccità porta con sé due problemi: il primo è la mancanza di precipitazioni e la richiesta dell'utilizzo di invasi montani, il secondo è il rischio che l'acqua del mare risalga alle foci dei fiumi, impedendo agli agricoltori di poter sfruttare la risorsa idrica, dato che l'acqua salata brucia le coltivazioni".

Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la comunicazione da parte della società di gestione dei servizi idrici dell'Alto Adige, d'intesa con il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e in coordinamento con gli operatori trentini, di modificare i programmi di produzione delle diverse centrali idroelettriche in modo tale da garantire portate costantemente più elevate anche nel fine settimana, garantendo la continuità dell'approvvigionamento di acqua potabile in Veneto.

"La decisione assunta dall'Alto Adige, che ringrazio, spero possa mitigare per quanto possibile una situazione tragica - conclude il Governatore del Veneto -, in attesa che il Governo prenda una decisione nel senso di dichiarare lo stato di emergenza per la siccità. Resta in ogni caso sempre valido l'invito a non sprecare una risorsa quanto mai preziosa".

Nelle settimane scorse il vicepresidente della Provincia di Trento, Mario Tonina, aveva espresso invece la contrarietà a un'operazione analoga sui bacini idroelettrici del territorio.

Da piazza Dante si era spiegato che la linea è sia continuare a valorizzare al masismo la produzione di energia da fonte rinnovabile sia "mantenere negli invasi il massimo delle risorsa consentita per fronteggiare in primis un'eventuale crisi idropotabile che nei prossimi mesi si potrebbe verificare alla foce del fiume Adige".

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