Ambiente / Montagna

L’acqua non basta mai: a Folgaria via libera ad un secondo bacino di innevamento a passo Coe

Il Comune approva il progetto, il «laghetto» sorgerà nell’area di Malga Melegna e «verrà ampliata l’area sciabile», altri 33 ettari di prati e boschi diventeranno piste

FOLGARIA.  Il «sì» unanime del Consiglio comunale alla variane del Piano regolatore generale di Folgaria rappresenta il via libera al nuovo bacino idrico per l'innevamento a passo Coe (nella foto il rendering). Nella seduta di lunedì è stato espresso parere favorevole all'ampliamento dell'area sciabile del Pup, variante non sostanziale e relativa al recupero e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Folgaria. «Si tratta di un passo fondamentale per un progetto indispensabile per il funzionamento e la sostenibilità del sistema impianti e piste di Folgaria che porterà la disponibilità complessiva di acqua stoccata a 440.000 metri cubi» spiega l'amministrazione in una nota.

«Il nuovo bacino, terminate le procedure urbanistiche, sarà realizzato da Folgaria Ski in località Passo Coe, precisamente nella zona di Malga Melegna dove, grazie alla speciale morfologia dell'area, sarà possibile realizzare un invaso di 280.000 metri cubi con limitati lavori di scavo, in proporzione all'intervento perché lì c'è una conca carsica. Il nuovo invaso sarà connesso con l'esistente lago di Coe e sfrutterà la stessa stazione di pompaggio risparmiando così almeno 1 milione di euro di tubazioni, pompe e opere.

L'area interessata dall'intervento del bacino è interamente di proprietà del Comune di Folgaria. Con la variante al Prg l'area sciabile in località Coe viene estesa di 33 ettari».

Piste ma non solo: il nuovo bacino secondo l'amministrazione ha un'«importanza strategica» anche per l'acquedeotto. «La riduzione della dipendenza idrica per il sistema impianti produrrà notevoli risparmi in termini economici ed energetici, garantirà sicurezza di innevamento anche nelle stagioni meno favorevoli e solleverà la struttura acquedottistica comunale dalla necessità di garantire pesanti forniture nei periodi di massima stagionalità turistica». Infine è stato tenuto conto anche contesto ambientale nella progettazione dell'opera.

«Particolare attenzione è stata posta all'inserimento paesaggistico dell'opera - precisa il sindaco Michael Rech - con riferimento alla mitigazione delle artificialità come le impermeabilizzazioni e le recinzioni di perimetro. Il percorso di valutazione ambientale ha comportato l'abbandono delle ipotesi di allargamento del bacino esistente in quanto tutte le opzioni si sono dimostrate di gran lunga inferiori sia dal punto di vista del volume d'acqua apportato che dell'impatto ambientale».

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