Risorse / Provincia

Cambiano i canoni per le concessioni dell’acqua minerale: minimo 3.500 euro l’anno, quota fissa per ettaro, e poi parte variabile dai contatori

Il nuovo regolamento approvato dalla giunta intende incentivare il risparmio di acqua: verrà conteggiata tutta l’acqua in entrata alle fabbriche, e poi quella imbottigliata

TRENTO. Cambiano le regole per quanto riguarda la quantificazione dei canoni per le concessioni di acque minerali. Che poi è il quanto paga il privato, per lo sfruttamento di un bene di tutti, cioè l'acqua.

Il nuovo canone, rivendica ora la giunta provinciale, è pensato per «incentivare il risparmio della risorsa idrica».

Entrando nel merito, il regolamento approvato in questi giorni dalla giunta provinciale, era previsto dalla legge 14 di fine 2020, che disciplina appunto il rilascio dei permessi di ricerca e delle concessioni delle acque minerali da imbottigliamento e delle sostanze minerali solide.

Il canone, ai sensi del nuovo regolamento, sarà articolato in due componenti: una fissa (che verrà applicata sia ai minerali solidi che alle acque minerali) di 45 euro per ettaro (o frazione di ettaro) calcolata per ogni anno, partendo da un minimo di 3.500 euro l'anno.

E poi ci sarà una componente variabile, calcolata in base all'utilizzo della risorsa. Per quanto riguarda le acque minerali, la componente variabile sarà composta da una quota calcolata per ogni metro cubo d'acqua imbottigliata o impiegata nella produzione di bibite confezionate e una quota relativa al volume di acqua usata, al netto di quella imbottigliata, suddivisa a fasce a scaglioni, in modo da promuovere il risparmio idrico.

Il regolamento prevede che la quota variabile sia calcolata per le acque minerali su tutta l'acqua usata (che entra cioè nello stabilimento).

La quota variabile (sia per l'acqua che per i minerali) verrà corrisposta alla Provincia, che riconosce quota parte ai Comuni, nell'ambito del protocollo di finanza locale.

I concessionari installeranno dei contatori per la misurazione dell'acqua utilizzata per il calcolo del canone. Dal punto di vista delle scadenze, i contatori o misuratori dovranno essere installati entro il 30 giugno. Sono previste sanzioni in caso di non veridicità delle dichiarazioni sostitutive o in caso di mancata installazione dei misuratori, o di alterazione dei misuratori di portata. Sanzioni naturalmente che scatteranno anche in caso di mancato pagamento del canone

.«Le nuove norme introdotte - sottolinea l'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli - garantiscono equità e proporzionalità nei versamenti da parte dei concessionari e intendono promuovere l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse e l'obiettivo più generale dell'economia circolare. Il calcolo del canone sulla base degli effettivi utilizzi della risorsa idrica, misurata in maniera puntuale attraverso i contatori, va in questa direzione».

In Trentino, la grandi concessioni per acque minerali sono sostanzialmente tre: a Levico (con le sorgenti di Vetriolo e Casara), a Peio (con lo stabilimento Idropejo di Cogolo) e a Pinzolo con lo stabilimento Surgiva.

Ma ci sono anche altre concessioni «minori», come a Pozza di Fassa.

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