Fauna / Animali

L’orso di Andalo ha le ore contate: è proprio M62, e con il collare radio viene monitorato dalla forestale

Concluse le analisi del dna: è il fratello di M57, catturato e rinchiuso al Casteller, ma ora la giunta non vuole più «captivazioni» e punta all’uccisione: «non ha paura delle persone»
ANIMALISTI Torna a cercare cibo perché non ci sono i cassoinetti anti-orso
LINEE GUIDA La Provincia vuole uccidere gli orsi «problematici» (senza neanche il parere dell’Ispra)
SORVEGLIATO Catturato e dotato di radiocollare un orso ad Andalo
IL PIANO C'è anche la possibilità di abbattimento nei casi problematici
CENSIMENTO In Trentino un centinaio di orsi, i lupi sono altrettanti o anche di più

ANDALO. È M62 (fratello di M57, che aggredì un carabiniere ed oggi è rinchiuso al Casteller) l’orso definito «problematico» dotato di radiocollare ad Andalo.

Le analisi compiute presso i laboratori di genetica della Fondazione Edmund Mach hanno confermato l’identità dell’orso dotato di radiocollare nella notte tra il 28 e il 29 giugno scorso ad Andalo. Si tratta di M62, esemplare maschio di 3 anni e mezzo indicato come «troppo confidente» (perché scende in paese a cercare cibo nei cassonetti) dal personale del Corpo forestale trentino che lo sta monitorando da tempo a causa delle numerose incursioni nei centri abitati in cerca di cibo, non solo di notte.

Il plantigrado, che pesa 150 chili, frequenta la zona dell'Altipiano della Paganella, della val di Non e della val di Sole e «non manifesta alcun timore verso le persone, nemmeno in occasione delle azioni di dissuasione, come è stato riferito anche ad Ispra con il quale c’è un costante confronto sul tema» afferma un comunicato provinciale.

Grazie all’ausilio del radiocollare, la posizione dell’esemplare problematico viene controllata giornalmente anche con l’obiettivo di intervenire con azioni puntuali per modificare il suo comportamento. Ed eventualmente abbatterlo, come ha già annunciato il presidente Fugatti, grazie alle nuove «linee guida» approvate dalla giunta.

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