Pesticidi, a Bolzano i vigili al corso sulle nuove regole

Una ventina di agenti delle polizie municipali di alcuni comuni altoatesini ha seguito, al Centro di sperimentazione «Laimburg» a Vadena, un corso di aggiornamento sul rispetto delle norme riferite all’impiego di fitofarmaci.

La difesa, praticata contro i parassiti delle piante, influisce sull’agro-ecosistema e sull’ambiente. Dal 1° luglio 2014 vigono precise prescrizioni sull’impiego dei fitofarmaci che devono essere rispettate, prescrizioni che in provincia di Bolzano sono più estese rispetto a quelle del Piano di azione nazionale.

A livello locale la polizia municipale è chiamata a vigilare sul rispetto di tali regole. Durante il corso, organizzato dall’Ufficio provinciale per la frutti-viticoltura, in collaborazione con il centro «Laimburg» ed il Consorzio dei Comuni, gli esperti del centro e del «Beratungsring» hanno sottolineato il ruolo centrale di chi esegue l’irrorazione con fitofarmaci che dovrà valutare con attenzione il potenziale di deriva, legato alla tecnica, al momento temporale, alle condizioni climatiche ed alla posizione del terreno.

L’approntamento di barriere di deriva e la definizione delle distanze di sicurezza possono contribuire a limitare eventuali danni, ha osservato Michael Oberhuber, direttore del Centro Laimburg. Per Roland Zelger, responsabile per il settore presso il centro, è importante che la polizia municipale presidi il territorio e verifichi il rispetto delle disposizioni soprattutto nei terreni situati nelle vicinanze di scuole per l’infanzia, edifici scolastici, ospedali e parchi pubblici.

In Trentino è in corso di elaborazione il recepimento del Piano di azione nazionale che introduce limitazioni all'utilizzo dei pesticidi, un capitolo che in provincia sta richiamando un'attenzione crescente dell'opinione pubblica in relazione ai rischi e agli effetti che possono derivare alla popolazione da queste pratiche agricole legate a monocolture intensive alle quali si contrappone l'idea di un progressivo cambio di rotta con l'obiettivo di una conversione biologica, per un modello più consono a un territorio alpino.

Particolarmente pressanti le denunce che vengono dal comitato salute in valle di Non, riprese recentemente anche dalla nota trasmissione Rai Presa diretta.

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