TRENTO. Aumenta il gap salariale tra uomini e donne. Nel giorno simbolo delle politiche per la parità di genere (oggi, venerdì 8 marzo), i dati rilasciati dall'Istituto provinciale di statistica Ispat segnalano una realtà che appare molto diversa rispetto a quanto si propongono le campagne tese a riconoscere una piena omogeneità tra maschi e femmine.

Nel 2022, secondo i dati Inps, per le lavoratrici a tempo pieno in Trentino la retribuzione è ancora inferiore del 15,7% rispetto a quella dei colleghi uomini. Tra i lavoratori a tempo parziale, dove mediamente la paga è più bassa, la differenza scende al 10,1%. Tra i contratti a tempo determinato è all'8,5%. Per i lavoratori stagionali l'indicatore è pari al 15,2%.

Da notare che a livello nazionale il gender pay gap è più basso, pari al 12,6%, mentre nel Nord Est è superiore, 16,7%. Questo perché viene messo in relazione con la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e la provincia di Trento, similmente ad altre regioni del Nord Italia, ha un tasso di occupazione femminile decisamente più alto (63,5%) rispetto al Centro e al Sud Italia.

Questa, però, non può essere un'esimente, visto che in Trentino la differenza di salario è addirittura aumentata rispetto al 2021 quando era al 14,8%. E attenzione: non si tratta di un indicatore grezzo che può risentire del diverso peso che assume il tempo lavorato tra maschi e femmine, bensì di un indice un po' più raffinato perché basato sulla paga giornaliera. Quello che incide, insomma, sono carriere, posizioni, qualifiche e responsabilità.

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