Società / La giornata

Perché la Festa della donna si celebra l'8 marzo? Tra lotte di piazza e movimenti rinati

La festa della donna commemora tragedie industriali e lotte per i diritti delle donne. Nata nel 1909 negli Stati, celebra conquiste e figure femminili di spicco, come Levi-Montalcini e Samantha Cristoforetti, prima italiana a volare nello spazio e prima donna d’Europa al comando della Stazione Spaziale Internazionale

Perché si celebra la Festa della donna l’8 marzo? In realtà la ragione non è così chiara e sembra legata più alla leggenda che alla storia. Per lungo tempo, infatti, si è detto che in quel giorno, nel 1908 o 1910, in un incendio in una fabbrica di New York fossero morte molte operaie, ma di questo evento non vi è traccia storica. Un fatto drammatico risale invece al 25 marzo 1911, negli stabilimenti della Triangle Shirtwaist Factory di New York, che prese fuoco mentre più di cento lavoratrici, soprattutto immigrate, vi erano state rinchiuse per impedirne uno sciopero.
 

In America un Woman’s day esisteva già dal 1909, in data diversa, e in Europa proposte di dedicare una giornata alle donne cominciarono a farsi largo dal 1910, sempre in ambienti socialisti.
 

La prima grande manifestazione di donne avvenuta l’8 marzo risale al 1914 in Germania, per la rivendicazione del diritto al voto; un’altra risale al 1917, organizzata dalle operaie di Pietroburgo per chiedere il ritorno degli uomini dalla guerra e pane. Le donne italiane comuniste introdussero la Giornata dell’8 marzo nel 1921 ma nel ventennio fu bandita; poi ripristinata nelle zone liberate già nel 1945. Nel 1946 assunse carattere nazionale e in Italia si adottò la mimosa a simboleggiarlo.

Negli anni Cinquanta l’8 marzo fu osteggiato e anche la distribuzione delle mimose veniva considerata un gesto eversivo.
L’8 marzo esplose negli anni Settanta. Le battaglie principali furono per la parità salariale, il divorzio (ottenuto proprio nel 1970), la riforma generale del diritto di famiglia (1974), la legalizzazione dell’aborto (1978), la libertà sessuale. Irruppe il movimento femminista. La parola féminisme fu coniata dal francese Charles Fourier che, nel 1837, affermò che i matrimoni borghesi erano uno strumento di oppressione. L'8 marzo 1972 un gruppo di manifestanti a Campo de’ Fiori a Roma venne caricato dalla polizia.
 

Fu solo nel 1977 che arrivò il riconoscimento formale dell’Onu, con l’istituzione della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. Negli anni Ottanta in Italia, fino al 1996, lo stupro era considerato reato contro la morale e non contro la persona. Era quindi la violenza sessuale uno dei temi più sentiti durante le giornate di lotta. Successivamente il senso sociale e simbolico di questa data sembrò affievolirsi, divenendo più festa, a volte con risvolti commerciali.
 

In anni più recenti il movimento Non una di meno, nato in Argentina, ha restituito forza simbolica a questa data: nel 2017 è stato proclamato per la prima volta uno sciopero globale e manifestazioni contro la violenza di genere, il machismo, le diseguaglianze che ancora sono vive nella società e in modo differente in tutto il mondo.
 

Fonti: Enciclopedia Treccani, Non una di meno

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