Montagna / Economia

Impianti a fune, carosello da 180 milioni: 70 milioni di investimenti, ogni euro ne genera 8 per l’indotto

Nel 2022 oltre 77 milioni di persone trasportate su quasi 230 “risalite”. In crescita l’utilizzo estivo, per l’inverno prezzi degli skipass aumentati fino all’8 per cento. Il nuovo trend: seggiovie “a fine vita tecnica” sostituite da moderne cabinovie per favorire il turismo estivo di passeggini, carrozzelle, mountain bike e animali

di Daniele Battistel

TRENTO. Oltre 77 milioni di passaggi annuali, di cui circa 4,5 nella stagione estiva. Un fatturato annuale di circa 180 milioni di euro di cui una settantina reinvestiti in nuovi impianti o in revisione di quelli in funzione. Un valore aggiunto di 8 euro generato nell'indotto per ogni euro investito negli impianti, oltre ad un valore non quantificabile in termini di presidio delle montagna e cura del territorio contro il dissesto idrogeologico.

I dati.

I numeri dei quasi 230 impianti a fune attualmente in attività in Trentino sono quelli di un'azienda di grandi dimensioni, con la caratteristica tutta particolare di essere diffusa sul territorio. Ormai al termine della stagione estiva, l'attività su cui tutti i consorzi sono attualmente impegnati è la revisione si seggiovie, cabinovie, funivie e skilift in vista della prossima stagione invernale che - sembra strano a dirlo viste le temperature di questi giorni - tra un mese e mezzo aprirà i battenti.

Il bilancio estivo.

«Intanto constatiamo il proseguire del trend positivo per quanto riguarda l'estate, che pure quest'anno era partita un po' in sordina» afferma Luca Guadagnini, presidente di Anef Trentino, l'associazione di categoria degli impiantisti che fa parte di Confindustria.

«Registriamo sempre più attenzione da parte degli ospiti riguardo i nostri servizi. Spinti anche dalle temperature che nel fondovalle aumentano, i turisti apprezzano sempre più salire in quota e gli impianti sono il metodo più sostenibile, veloce e alla portata di tutti per salire in quota. Noi abbiamo investito con nuova sentieristica, percorsi di downhill, parchi per bambini».

Cabinovie per seggiovie.

L'altro lato della medaglia è che spesso a quote elevate si vedono turisti impreparati, con calzature ed equipaggiamenti non adeguati. «In effetti - concorda il presidente Anef - serve un passaggio culturale da parte dei turisti. Come pure, però, da parte politica: se si portano escursionisti in montagna bisogna fare in modo che trovino servizi adeguati. Penso, per esempio, alla ristorazione in malga. Una nuova modalità di vivere il turismo in montagna che sta cambiando il modo di progettare gli impianti di risalita, finora pensati soprattutto per lo sci. «Ora - conferma Guadagnini - la tendenza è quella di sostituire le seggiovie giunte a "fine vita tecnica" con le cabinovie che sono sbarrierate per passeggini, disabili e animali». Così, specie per le tratte di arroccamento e nel fondovalle vengono sostituite le più pratiche seggiovie con le cabinovie.

Gli investimenti.

In questo senso è da considerare il nuovo impianto che da Pinzolo porta al Doss del Sabion: 18 milioni per la nuova cabinovia e altri 5 per il ristorante panoramico che sorgerà sopra la stazione a monte con vista a 360 gradi su Brenta e Adamello.Ultimata anche la cabinovia per bambini Valle Bianca ad Andalo e la sostituzione dei "vagoncini" del primo tronco dell'impianto del Cermis. Nuovo impianto anche a Folgaria. «Senza contare gli investimenti che ogni società annualmente fa in tecnologia e sicurezza» spiega Guadagnini. In tutto 45 milioni sul carosello Skirama (Trentino occidentale) e 25 sulla parte trentina del Dolomiti Superski.

La nuova stagione.

Le sensazioni sono positive visto che all'orizzonte non pare esserci il problema del costo dell'energia. I pressi degli skipass sono previsti in aumento tra il 5 e l'8 per cento. «L'obiettivo - spiega Guadagnini - è ricavare utili che ci permettano di continuare ad investire per rimanere competitivi sul mercato».

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