Economia / L'appello

L'allarme del mondo agricolo: «La metà delle aziende rischia di dover chiudere»

Dalla Bassa Valsugana e dal Tesino la conferma delle difficoltà in particolare del comparto zootecnico a fronte del quadro economico e dei rincari dei prodotti energetici: servono nuovi interventi a sostegno dell'intero settore

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TELVE. «Il comparto zootecnico è in ginocchio, la situazione è drammatica. Se continua così in pochi anni metà aziende saranno costrette a chiudere. E quando una stalla chiude, non riapre più».

È un grido d'allarme quello lanciato dall'assemblea annuale dell'Unione Allevatori Bassa Valsugana e Conca del Tesino all'assessora Giulia Zanotelli, collegata via computer, e al consigliere Roberto Paccher, il quale ha assicurato il proprio impegno.Riuniti nella sala polifunzionale di Telve dal presidente Silvio Stroppa per la relazione dell'attività e l'approvazione del bilancio 2021, gli allevatori hanno messo sul piatto tutte le loro difficoltà. In primis l'aumento dei prezzi della materia prima, che si stima in un +50%, ed il costo dell'energia elettrica, ormai alle stelle.

A questo si aggiunge la difficoltà a reperire grano. «La guerra in Ucraina, il cosiddetto "granaio d'Europa", porterà ad una carenza di materia prima. A questo si aggiunga che spesso il prodotto non arriva sul mercato perché viene portato al biodigestore in quanto l'energia rende di più.

Inoltre nelle nostre zone, un'azienda sopra i 700 metri non può coltivarlo», ha precisato Beppino Dalprà, storico allevatore. «Il Psr è uno strumento non immediato, servono aiuti straordinari ora, siamo in una forbice che si sta chiudendo», ha aggiunto Daniele Dalcastagnè.Un momento nero, come confermato dal neopresidente della Federazione Provinciale Allevatori, Giacomo Broch. «Negli ultimi anni le aziende sono drasticamente diminuite. L'impegno in questo lavoro è enorme e se i conti non tornano, non si va avanti. Un danno per l'intera comunità: siamo un settore marginale ma l'ambiente ed il turismo trentino devono tanto al nostro lavoro».

«Il vostro settore è tra quelli più in sofferenza. La Giunta è attenta, faremo ciò che ci è possibile - la risposta dell'assessora Zanotelli -. Ci siamo incontrati con i rappresentanti del mondo agricolo per raccogliere le necessità e programmare gli strumenti per il 2022, aiuti e stabilizzazione del reddito». Novità in vista anche su malghe, alpeggi e la presenza dei cinghiali. Altro tema, sollevato dal giovane presidente Stroppa, è la gestione dei grandi carnivori: tra un paio d'anni si stima la presenza di 40 branchi in provincia.

Anche qui il dialogo con il Ministero va avanti, ma ci si deve scontrare con leggi nazionali ed europee. Broch, impegnato nel rinnovamento della Federazione, ha quindi parlato dei prezzi della carne, dell'accordo di filiera col gruppo Poli per la scottona, di malghe ed alpeggi.

Toccati anche i temi delle aste e dei vari servizi commerciali offerti dalla Federazione, servizi però poco utilizzati da parte degli allevatori valsuganotti.Tra i relatori anche il responsabile dell'area veterinaria, Paolo Mantovani, e la responsabile dell'ufficio agricolo di Borgo, Stella Caden, che ha riferito sulle novità portate dal Pnrr sul Psr, annunciando l'avvio del bando a valere sull'azione 4.1.1.

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