Economia / La ripartenza

Ritornano anche i turisti stranieri, per l'estate in arrivo molti tedeschi e francesi

Ma nell'indagine di Demoskopika il Trentino non risulta fra le mete più gettonate: svettano le isole, la Toscana e le località balneari romagnole e pugliesi. Si prevede un aumento minimo del 15% sul 2020 ma la crescita potrebbe essere maggiore
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ROMA. Oltre 25 milioni i pernottamenti (+15,3% sul 2020) e 12,3 milioni gli arrivi in Italia tra giugno-settembre provenienti da Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Usa.

Oltre la metà degli stranieri di questi 5 Paesi, infatti, avrebbe già deciso di andare in vacanza, il 5% optando per l'Italia. Mare, montagna e città d'arte le mete preferite.

Le stime emergono dall'indagine di Demoskopika per conto del Comune di Siena sui consumi turistici degli stranieri.

Nella mappa di Demoskopika il Trentino figura fra le mete con un'attrattività solo "medio-bassa" (aree in giallo)

Il presidente di Demoskopika Raffaele Rio chiede al ministro Garavaglia "Stati generali del turismo a ottobre per programmare il 2022-2023".

Uno scenario dunque in costante ripresa grazie soprattutto al progredire delle vaccinazioni e al Green Pass, anche se rimangono le ombre legate alle paure di un rialzo dei contagi e alla difficile situazione economica di molti italiani.

Sono almeno 39 milioni (+12% sul 2020) gli arrivi tra italiani e stranieri stimati per l'estate con 166 milioni di presenze (+16,2%), secondo l'indagine, svolta in collaborazione con l'Università del Sannio che l'Ansa ha pubblicato in anteprima.

Ma come avverte Rio, si tratta di «stime prudenziali» visto che ci sono «segnali che il comparto potrebbe registrare incrementi dei flussi ottimisticamente più rilevanti».

La situazione migliorerà ulteriormente anche con l'eliminazione della quarantena per americani e altri turisti extra europei.

Oltre la metà degli italiani ha scelto di andare in vacanza nei prossimi mesi: il 28,7% sta pensando di programmarla, il 20,6% ha deciso di partire anche se manifesta ancora qualche indecisione, il 4,1% ha già prenotato. L'86,8% dei connazionali farà vacanze italiane. Sul versante opposto il 13,2% (percentuale quasi raddoppiata sul 2020) ha scelto di recarsi oltre confine, quasi tutti in una meta europea.

Saranno principalmente cinque le destinazioni regionali a trainare la ripresa: la Puglia con 1,9 milioni di arrivi (+13,6%) e 10,6 milioni di presenze (33,9%), la Toscana con 4,1 milioni di arrivi (+13,4%) e 19,1 milioni di presenze (23,3%), la Sicilia con 1,7 milioni di arrivi (+13,2%) e 6,5 milioni di presenze (23,6%). E, ancora, l'Emilia-Romagna con 4,5 milioni di arrivi (+12,9%) e 23,1 milioni di presenze (26,3%), la Sardegna con 1,5 milioni di arrivi (+12,8%) e 8,2 milioni di presenze (20,0%).

A riscuotere, inoltre, un livello di interesse medio-alto altri cinque sistemi turisti regionali: Campania con 1,9 milioni di arrivi (+12,5%) e 8,5 milioni di presenze (18,1%), Calabria con 981 mila arrivi (+12,1%) e 6,2 milioni di presenze (19,8%), Liguria con 1,6 milioni di arrivi (+12,2%) e 6,3 milioni di presenze (16,4%), Lazio con 2,6 milioni di arrivi (+11,6%) e 8,5 milioni di presenze (8,5%) e, infine, Veneto con 5,3 milioni di arrivi (+11,4%) e 22,4 milioni di presenze (7,4%).

Poco meno di 9 italiani su 10 concentreranno la loro villeggiatura nel mese di luglio (32,3%) e, soprattutto, in agosto (54,2%). 

Orientamento coerente con la tipologia di vacanza individuata. Quasi 7 italiani su 10, infatti, si affideranno alla tradizione optando di trascorrere la vacanza al mare (68,9%), preceduta dalla scelta delle “città d’arte e dei borghi” (13,2%) e dalla linea di prodotto turistico “montagna, campagna e agriturismo” (12,4%).

Le vacanze saranno, inoltre, preferibilmente “familiari”.

Ben il 66,7% del campione interpellato, infatti, non ha dubbi: andrà in vacanza con il partner (31,4%) o con altri componenti del nucleo familiare (35,3%). E, ancora, a villeggiare in gruppo con amici, ha risposto un più che significativo 27,6% dei “vacanzieri” mentre i “solitari” rappresenterebbero appena il 2,3 del campione. Ma quanto durerà la vacanza? Circa 7 o 8 giorni secondo la metà dei casi rilevati (51,5%) immediatamente seguita da un periodo di due settimane (17,1%) e di una vacanza di 4 o 5 giorni (14,7%). 

Per l’estate 2021, il 37,2% degli italiani preferirebbe pernottare in una “casa presa in affitto”, Un dato ancora più significativo se confrontato con la tendenza dello scorso anno quando la modalità di risposta era stata indicata dal 18,9% degli individui interpellati. Orientamento dettato – secondo i ricercatori di Demoskopika – dalla combinazione di due fattori: la crescente voglia di vacanza motivata dal programma di vaccinazione in combinazione con la volontà di associare una soluzione più isolata al concetto di vacanza più sicura.

A optare per la “casa di proprietà della famiglia” o “ospite di parenti e amici” rispettivamente il 10,6% e il 3,9%.

Per quanto riguarda, inoltre, le rimanenti tipologie di pernottamento, circa la metà degli italiani (48,3%) che ha scelto di andare in vacanza, indica le strutture più tradizionali del sistema ricettivo alberghiero o extra-alberghiero. In particolare, “Albergo o villaggio turistico” (29,3%), “Bed & breakfast” (12,5%), “agriturismo” (3,7%), “campeggio” (2%) e “ostello della gioventù” (0,8%).

Secondo Demoskopika il Covid condiziona ancora le scelte di un italiano su 4 e anche le difficoltà economiche si fanno sentire: il 46,6% degli italiani ha rinunciato alle vacanze per i prossimi mesi. In primo luogo, perché «pur volendo», i cittadini hanno ancora paura a viaggiare (24,2%).

Il 14,1% ha «già rinunciato, al di là del Coronavirus».

Significativo, inoltre, anche l'8,2% che non ha programmato la villeggiatura con la famiglia dichiarando di «non avere le possibilità economiche».

I guai finanziari sono confermati, seppur con percentuali diverse, anche dal rapporto Confcommercio-Censis: il 20% ha già deciso che non andrà in vacanza, più per mancanza di risorse che per la paura dei contagi e quasi la metà delle famiglie (47,4%) non ha fatto programmi a causa dell'incertezza.

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