Disoccupazione record: 13% Ma in Trentino le cose migliorano

Il numero di disoccupati ad ottobre risulta pari a 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente, ovvero di 90 mila unità, e del 9,2% su base annua, con 286 mila persone in più in cerca di un lavoro. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori. Il tasso di disoccupazione è pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1 punti nei dodici mesi.

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua. I giovani under25 in cerca di lavoro raggiungono così quota 708 mila.

In Trentino, per fortuna, le cose vanno meglio: le forze lavoro (occupati e persone in cerca di lavoro) aumentano, su base annua, attestandosi sulle 253mila unità. Gli occupati crescono superando in modo chiaro le 238mila unità, con un buon incremento sia tendenziale (+2,1%) che congiunturale (+2,0%). Le donne hanno superato le 102mila unità. Aumenta l’occupazione maschile (+0,4% sullo stesso trimestre dell’anno precedente e 1,4% sul 2° trimestre 2014). Aumenta anche quella femminile (+4,6% su base annua e +2,7% sul trimestre precedente).

Leggi il rapporto completo del 3° trimestre.

D'altro canto, emerge qualche dato più incoraggiante anche da un’anticipazione dei dati forniti dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie sull’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato relativi al 3° trimestre del 2014, secondo quanto rende noto il ministero del Welfare. Si registra un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400 mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima, concentrato nei settori dell’industria e dell’agricoltura, mentre diminuiscono gli avviamenti nel settore dei servizi, tranne che nell’istruzione, che presenta più di 17 mila nuovi contratti a tempo indeterminato.

Complessivamente, gli avviamenti di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono stati 2 milioni e 474 mila, con un aumento del 2,4% rispetto al 3° trimestre del 2013.

I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70% dei nuovi contratti, con un incremento dell’1,8% rispetto al terzo trimestre 2013. Questa tipologia contrattuale soddisfa in particolare le esigenze dell’agricoltura per circa 460mila contratti, con un aumento rispetto al terzo trimestre 2013 del 10,6%.

I contratti di apprendistato crescono del 3,8%, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16%. Le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 2 milioni e 415 mila, con una dinamica di +0,9% rispetto all’anno precedente, dovuta ad una crescita delle cessazioni a termine dei contratti a tempo determinato (che rappresentano il 65% del totale delle cessazioni); per tutte le altre tipologie contrattuali si riscontra un andamento in diminuzione.

Tra le cause di cessazione «si evidenzia un deciso aumento di pensionamenti (+55%), riscontrabili nel settore dell’istruzione, ed una diminuzione del 3,3% dei licenziamenti, che costituiscono il 9% di tutti i rapporti di lavoro cessati», spiega il dicastero.
Questi dati, in continuità con quelli relativi al 2° trimestre, confermano che il cosiddetto decreto Poletti, convertito nella legge 78/2014, «ha prodotto l’esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato», aggiunge il ministero del Welfare.

I dati completi delle Comunicazioni Obbligatorie relativi al 3° trimestre 2014 saranno diffusi con la Nota trimestrale mercoledì 4 dicembre.

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