Alle Iene parla Jenna, la figlia di Chico Forti

Alle Iene parla Jenna

É Jenna Bleu - che aveva solo 4 anni quando suo padre, Enrico Forti, fu arrestato e che oggi è una giovane donna di 25 anni - a chiudere il nuovo servizio sul caso di Chico messo in onda martedì sera dalle Iene. Al telefono con l'inviato della trasmissione di Italia Uno Gaston Zama, la ragazza ha la voce rotta dall'emozione: «Grazie! - dice - io sto benissimo non riesco nemmeno a spiegarti come mi sento. E voglio ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno lavorato così duramente per far sì che accadesse (il riferimento è al trasferimento in Italia di Chico Forti, ndr) perché... É incredibile - prosegue Jenna Blu - voglio solo venire in Italia...».

In Italia tutti aspettano che la situazione si sblocchi. L'ostacolo principale al rientro di Chico nel nostro Paese è stato superato il 23 dicembre con la firma del governatore della Florida Ron DeSantis che autorizza, sulla base della Convenzione di Strasburgo, il trasferimento. Poi però è calato il silenzio: in Italia è cambiato in governo (ma non il Ministro degli esteri Luigi Di Maio che sul caso di Chico Forti si è impegnato come nessuno dei suoi predecessori). La pandemia di Covid 19 dilaga anche negli Stati Uniti dove molti carceri sono stati di fatto isolati. E intanto Chico Forti è ancora in carcere che aspetta.

«La procedura - spiega lo zio Gianni Forti - prevede che il detenuto sia trasferito da una prigione dello Stato della Florida ad un penitenziario federale. Poi ci dovrebbe essere un'udienza in cui le parti si accordano sulle clausole». Quest'ultimo è uno nodo delicato perché Chico arriverà in Italia, che sarà il paese di esecuzione della pena, da detenuto e non da uomo libero. Al tempo stesso la giustizia italiana non potrà non tenere in conto che Enrico Forti è in carcere da oltre 21 anni (una pena spropositata per la giustizia italiana), condannato all'ergastolo non per essere stato il presunto esecutore dell'omicidio e neppure per essere stato il mandante, ma quale compartecipe di una sorte di complotto contro Dale Pike.

A proposito della vittima, le Iene hanno intervistato Joe Tacopina, il legale di Chico, che ha spiegato come ormai la strada dell'ennesimo ricorso per chiedere la revisione del processo non avesse più possibilità di concretizzarsi. «Servirebbero - ha spiegato il noto avvocato di origini italiane - prove concrete che dimostrino l'innocenza di Chico. Prove che a 21 anni di distanza dal delitto sono difficili da trovare. Tacopina ha spiegato che l'unica strada percorribile era quella del trasferimento in Italia. Una procedura sul cui esito positivo - ha detto il legale - ha pesato molto la lettera inviata dal fratello di Dale Pike al governatore DeSantis in cui esprimeva il convincimento che Chico sia innocente.

«Vi scrivo - si legge nella lettera scritta da Bradley Pike - per chiedere l'immediato rilascio di Enrico Forti. Sono fermamente convinto che il signor Forti sia innocente del crimine per il quale è stato ingiustamente detenuto per 20 anni». Infine le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che così si esprime rispondendo alle Iene sull'ipotesi che, una volta trasferito in Italia, Chico Forti vada in carcere: «Ciò che posso dirvi è che, credo, qualsiasi italiano, cittadino, essere umano di buona volontà, riconosca che ventuno anni sono tanti, sono veramente tanti».

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