Svolta nelle assunzioni: crescono del 10%

«Il secondo trimestre del 2014 rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto agli andamenti molto negativi delle assunzioni nei trimestri precedenti». Lo sostiene l’Agenzia del Lavoro nella sua ultima Nota trimestrale, appena pubblicata. Nel periodo aprile-giugno, infatti, le chiamate al lavoro da parte delle aziende trentine sono state 32.849, il 9,7% in più dello stesso periodo del 2013, pari a un incremento di 2.898 assunzioni. Certo, non è la prima volta negli anni della crisi che si registra un aumento di assunti, anche se sono stati prevalenti i segni meno. Mai però la crescita era stata di questa entità.


Nelle montagne russe dell’andamento dell’occupazione - è dell’altro giorno il dato della crescita della cassa integrazione - il 2014 era iniziato sotto un segno negativo, con un calo delle assunzioni nel primo trimestre di 3.236 unità e un saldo negativo con le cessazioni dal lavoro, che comprendono dai pensionamenti ai licenziamenti, di 6.910 unità.

La svolta del secondo trimestre, coerente con i dati Istat, si manifesta anche nel ritorno al segno positivo nel saldo: 8.013 assunti in più dei licenziati. Le cessazioni dal lavoro sono 24.836, il 2,8% in meno del 2013. Nel periodo aprile-giugno, per la verità, è consueto che le assunzioni superino le cessazioni sia per l’attività in agricoltura, in particolare la raccolta dei piccoli frutti, che per l’avvio della stagione turistica estiva. Ma la differenza positiva di quest’anno è più marcata del solito.


Le assunzioni a tempo indeterminato restano una piccola parte del totale: 1.981 nel trimestre, il 6% dei nuovi assunti complessivi, in diminuzione del 2,1% sullo stesso trimestre del 2013. Un calo inferiore, osserva l’Agenzia del Lavoro, a quelli cui il lavoro stabile ci aveva abituato nei trimestri precedenti. Tirano invece, tra i contratti, il tempo determinato, con ben 25 mila chiamate in aumento del 10,7%, e l’apprendistato, con 1.256 assunzioni, 212 in più dell’anno prima, e un incremento del 20,3%. Aumenta del 20% anche il lavoro somministrato (2.891 chiamate) mentre appare in declino (-9,7% a 1.721 unità) il lavoro intermittente.


L’aumento delle assunzioni si manifesta in quasi tutti i settori, con l’eccezione, ancora una volta, dell’edilizia e dell’estrattivo, dove le chiamate al lavoro sono 1.651, in caduta del 21,6% rispetto all’anno precedente. Cresce l’agricoltura, che con 4.300 chiamate al lavoro, prevalentemente a termine, fa un balzo del 35,8%. Ma salgono anche le assunzioni nell’industria manifatturiera, pari a 2.754, il 18,6% in più, e spunta la novità del commercio, dove i nuovi assunti sono 2.201, l’11,7% in più del 2013. Il comparto turistico ha beneficiato della Pasqua in aprile (nel 2013 era stata in marzo) e questo spiega in gran parte l’aumento del 12,2% delle assunzioni nei pubblici esercizi, che sono ben 10.568, un terzo del totale.


Nel periodo considerato, le assunzioni di uomini (16.331) sono cresciute più di quelle delle donne (16.518): 11,7% di aumento le prime contro 7,7% per le seconde. Le donne sono più chiamate nel terziario, i maschi in agricoltura. Le assunzioni di stranieri crescono del 15,7%, anche qui soprattutto per la dinamica in agricoltura, quelle di italiani del 7,1%. La crescita delle assunzioni si è spalmata su tutte le fasce d’età, compresi i più anziani (55 anni e oltre), dove sono cresciute del 14,8%, e i più giovani (fino a 29 anni), dove sono aumentate del 9,7%, 963 in più di un anno prima per un totale di 10.922.

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