Agricoltura / Sicurezza

Provincia, piano di controllo degli Ogm: nel mirino il mais Monsanto

Definita l’attività di vigilanza del 2024 In Trentino sono 344 gli ettari coltivati. La priorità sarà data agli appezzamenti prossimi alle produzioni biologiche Per le analisi c’è il supporto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Monitorata anche la vendita dei fiori recisi: sei tipi di garofano geneticamente modificati

EUROPA L’agricoltura trentina ottiene 198,96 milioni di euro
PROTESTA
Corteo dei trattori attraverso il centro di Trento
ZOOTECNIA Gli allevatori: "Salviamo le stalle con la tassa di soggiorno”

TRENTO. Via libera al piano di controllo degli Ogm in Trentino. La Provincia (Servizio politiche sviluppo rurale) ha approvato il programma operativo, per il 2024, di attuazione del piano generale per l'attività di vigilanza sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati.

In agricoltura, il riferimento è a piante il cui patrimonio genetico viene modificato attraverso il ricorso agli strumenti dell'ingegneria genetica, piante cioè in cui vengono inseriti in modo mirato uno o più geni estranei (transgeni).

L'attività di controllo riguarda nella sostanza il mais. Il piano operativo che la Provincia predispone ogni anno prevede, in attuazione del piano nazionale, la programmazione e il coordinamento dell'attività di vigilanza sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm, la garanzia del flusso di informazioni tra amministrazioni centrali e provinciali e un'adeguata informazione pubblica: i risultati della vigilanza vanno pubblicati sul sito istituzionale del Mase, il ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.

Le analisi di controllo dei campioni prelevati in campo saranno eseguite dai laboratori delle rete "Nilo" (Network italiano dei laboratori Ogm), per il Trentino il riferimento l'Izsv, l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. In provincia, per il 2024, non risultano autorizzate attività di sperimentazione con Ogmcon piante superiori geneticamente modificate.

Fino ad ora, nel rispetto della direttiva CE 2001/18 in materia gli Ogm, autorizzate all'immissione sul mercato sono 6 linee di garofano (Dianthus caryophyllus), geneticamente modificate nel colore del fiore, destinate al mercato dei fiori recisi. La vigilanza ha due obiettivi; verificare che il prodotto è immesso in commercio solo a scopo ornamentale e che non sia coltivato. Sarà controllato almeno un sito all'ingrosso per accertare l'eventuale presenza di fiori Ogm. Da regolamento CE del 2003 le tipologie di Ogm autorizzate sul mercato, come alimenti e mangimi, sono 14 di cotone, 39 di mais (con le relative combinazioni), 6 di colza, 25 di soia e una di barbabietola da zucchero. L'attività di controllo monitora gli effetti ambientali conseguenti alla dispersione accidentale nell'ambiente.

Nel 2016, l'Unione europea ha autorizzato la coltivazione del mais MON 810 della Monsanto Company. In Italia, però, la coltivazione è vietata.

La vigilanza verifica che il divieto sia rispettato. In Trentino, la superficie coltivata a mais è di 344 ettari. Quella sottoposta ai controlli va da 0,344 a 1,032 ettari. E la priorità sarà data ai controlli negli appezzamenti di mais convenzionale di aziende che lo coltivano vicino ai campi biologici.

«I 344 ettari» spiega Riccardo Molignoni del Servizio sviluppo rurale della Provincia «sono di mais di foraggio per alimentare le vacche da latte, che viene raccolto in stadio ceroso, prima della completa maturazione, con le spighe e le foglie trinciate per farne insilato. A mais biologico sono coltivati 8,26 ettari».

comments powered by Disqus