Salute / Il caso

L'insostenibile costo dei punti nascita di valle dove i parti sono troppo pochi (e i medici gettonisti guadagnano anche per non fare niente)

Nuovo crollo delle nascite a Cavalese e Cles, dalle proiezioni dell’Azienda Sanitaria quest’anno si resterà sotto quota 180, quando lo standard minino nazionale è 500

di Patrizia Todesco

TRENTO. Secondo la proiezione delle nascite in Trentino basata sui dati del primo trimestre 2024, il numero di parti di quest'anno dovrebbe essere molto simile a quello dello scorso anno. Quindi, al momento, dopo il crollo che si è verificato nel 2023 con un -6,5% rispetto al 2022, non si prospetta un ulteriore massiccio calo delle nascite.

Analizzando i numeri, però, si scopre che ci sono dei Punti nascita in maggiore sofferenza rispetto ad altri, dove le sale parto sono state desolatamente vuote per giorni. E se non sorprendono i 43 parti in tre mesi di Cavalese, destano qualche preoccupazione i 46 di Cles. Un numero decisamente sotto le aspettative.

Già lo scorso anno per questo punto nascita si era registrato il minimo storico con 232 nati (se escludiamo il 2021 con 143 nati, ma quattro mesi di chiusura per Covid), numero ben lontano dagli oltre 400 parti che si registravano ogni anno fino al 2018.

Ora, in base alle proiezioni dell'Azienda sanitaria, per il 2024 a Cles si prevedono 185 parti, poco più di quelli previsti a Cavalese (173). Numeri che devono far riflettere, anche in considerazione dell'appello del presidente dell'Ordine dei medici Marco Ioppi di chiudere i punti nascita periferici alla luce del basso numero di parti e della presenza in corsia di molti medici gettonisti.

Sull'argomento l'assessore Mario Tonina non si era sbilanciato troppo, spiegando che la questione è alla sua attenzione e che sta valutando i numeri in attesa di discuterne in giunta.

Duplice la domanda che si devono porre amministratori e tecnici, ma anche le famiglie. È sicuro partorire in punti nascita con numeri così bassi?

Seconda questione: è economicamente sostenibile ed eticamente accettabile pagare oltre mille euro a turno professionisti per lavorare in reparti dove nel 61,5% delle giornate per quanto riguarda Cavalese e nel 59,3% dei giorni a Cles non nasce alcun bambino?

Diverso il ritmo di lavoro a Trento dove su tre mesi, 22 giorni ci sono stati 8 parti (la media è 6,05) e a Rovereto dove per 12 giorni ci sono stati 5 parti (la media è di 2,68),E comunque forse quello economico potrebbe essere il problema minore se i professionisti si trovassero e lasciare aperti quei punti nascita non mettesse in difficoltà e sotto pressione i centri più grossi chiamati spesso a "prestare" professionisti per garantire la copertura dei turni. È di fine febbraio la delibera dell'Azienda sanitaria per la selezione di ginecologi per i punti nascita di Cles e Cavalese.

«La situazione di carenza di personale medico nella disciplina di ginecologia e ostetricia presso i punti nascita degli Ospedali di Cles e Cavalese è diventata cronica e comporta notevole difficoltà nel garantire la continuità assistenziale del servizio nelle due sedi», si legge nel documento.

E ancora: «Al fine di garantire l'erogazione di prestazioni di ginecologia e ostetricia presso i punti nascita periferici degli Ospedali di Cles e Cavalese, viste le difficoltà riscontrate nel reclutamento ordinario, sono in essere sette incarichi libero professionali, tutti prossimi alla scadenza. La continuità assistenziale presso i punti nascita periferici rimane precaria in quanto la disponibilità oraria dei libero professionisti è discontinua e non è sufficiente a garantire la totale copertura del fabbisogno».

Le stesse carenze riguardano poi anche le ostetriche, gli infermieri e soprattutto i pediatri. Per loro è stato pubblicato un concorso pochi giorni fa. «Nell'ambito dell'unità operativa multizonale di Pediatria Nord sussiste ormai da lungo tempo una situazione di criticità presso gli ospedali di Cles e Cavalese ove, a fronte di un organico teorico di sei medici per ciascuna sede, risultano attualmente vacanti, rispettivamente, cinque e tre posti cui va sommata un'ulteriore assenza di lunga durata presso la sede di Cavalese», si legge nella delibera.

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