Montagna / Il dramma

In terapia intensiva due dei tre scialpinisti travolti da una valanga in val Gelada

In ospedale ma fuori pericolo il terzo componente del gruppo di escursionisti francesi colpiti dalla slavina mentre salivano fra Malga Mondifrà e la Bocchetta dei Tre Sassi, nella zona di Madonna di Campiglio

LA VALANGA Intervenuti 30 operatori della Protezione civile
I FATTI Slavina tra malga Mondifrà e la bocchetta dei 3 Sassi
RACINES Salvati due ragazzini travolti da una valanga

TRENTO. Sono ricoverati in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santa Chiara di Trento due dei tre alpinisti francesi travolti ieri, domenica, da una valanga mentre salivano fra Malga Mondifrà e la Bocchetta dei Tre Sassi, in val Gelada. Il terzo si trova invece in osservazione all'ospedale di Rovereto.

I tre erano ad una quota di 2.200 metri circa quando, verso le 13, si è staccata la slavina. La chiamata al Numero unico per le emergenze 112 è arrivata da uno di loro, semisepolto nella neve, che non riusciva più ad avvistare i compagni né a dare indicazioni precise riguardo alla propria esatta localizzazione.

Il gruppo è stato soccorso da due scialpinisti, di cui uno membro della stazione val di Non del Soccorso alpino e speleologico Trentino, che si trovavano in zona e hanno sentito l'uomo chiamare aiuto.

Dopo averlo raggiunto hanno iniziato la ricerca tramite Artva avvisando anche il Soccorso alpino. Nelle operazioni sono stati coinvolti complessivamente oltre 30 soccorritori.

I soccorritori ieri pomeriggio hanno operato in condizioni meteo proibitive (foto vigili del fuoco Madonna di Campiglio).

In questi giorni, il bollettino segnala nella zona occidentale del Trentino un grado di pericolo 3 (marcato): neve fresca e vento hanno infatti favorito la formazione di accumuli di neve ventata instabili. Questi accumuli possono subire un distacco già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali. I punti pericolosi si trovano soprattutto sui pendii ripidi al di sopra dei 2.000 metri circa, come pure nelle zone in prossimità delle creste, nei canaloni e nelle conche.

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