Politica/Lo stallo

I “ribelli” di FdI: «Fugatti bis, rispettare l’accordo sottoscritto prima delle elezioni»

Cia, Daldoss, Girardi e Biada dopo lo scontro interno ai meloniani aperto dal voto in consiglio regionale: «Lo stallo nelle trattative per la giunta non è riconducibile a noi»

TRENTO. Lo stallo nelle trattative per la formazione della giunta provinciale in Trentino - non è "riconducibile a FdI, che anzi esponendosi con il voto in Consiglio regionale, ha fortemente ribadito la propria disponibilità al dialogo, anche a rischio di incomprensioni interne che riteniamo oggi superate. L'appello a "fare presto", che la Comunità Trentina rivolge ai rappresentanti politici, è da noi condiviso. La base di partenza di un giusto accordo non può essere che l'applicazione di quanto sottoscritto prima delle elezioni, del risultato elettorale e dell'applicazione del principio della matematica anche alla Politica. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno votato FdI e che con il loro voto hanno inteso premiare un elemento di discontinuità e di novità nel centrodestra". Lo scrivono in una nota i consiglieri di Fratelli d'Italia Claudio Cia, Carlo Daldoss, Christian Girardi e Daniele Biada.

I quattro consiglieri hanno votato a favore di Roberto Paccher (Lega) in Consiglio regionale, malgrado l'ordine di partito fosse quello di votare contro. Un segnale di vicinanza al presidente leghista Maurizio Fugatti, che assieme a FdI ha vinto le elezioni in Trentino oltre un mese fa, maldigerito dal commissario provinciale Alessandro Urzì, che ha minacciato verifiche interne al partito.

L'unica a seguire la linea è stata Francesca Gerosa che, eletta con i meloniani, ha minacciato quasi subito le dimissioni dalla giunta provinciale di Trento - per ora mai presentate - perché il presidente della Lega, Maurizio Fugatti, non le ha assegnato la vicepresidenza di giunta, come invece - sostengono Urzì e Gerosa - era previsto dagli accordi elettorali tra Carroccio e FdI. 

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