Trento / Sicurezza

Ragazzini rapinati durante le feste Vigiliane: ventenne condannato a cinque anni e 4 mesi di carcere

La sentenza riguarda tre episodi avvenuti nel giugno dell'anno scorso, nell'arco di due giorni. Il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero, mentre la difesa aveva puntato sulle fragilità psichiche e la marginalità sociale dell'imputato

TRENTO Punta il coltello alla gola di una studentessa e la rapina
RISTORANTE
Tentato "colpo" in un locale del capoluogo
IL FATTO Il ladro lo minaccia con la pistola
CITTÀ Studente aggredito e rapinato del cellulare

di Marica Vigano'

TRENTO. Nel giugno 2022, approfittando della folla per le manifestazioni delle feste Vigiliane, aveva compiuto tre rapine in due giorni, sempre a danno di ragazzini. Non che l'aggressore fosse di tanti anni più grande, ma la maggior età l'aveva già raggiunta e dunque è stato giudicato dal tribunale ordinario. A poco più di un anno dai fatti, per l'imputato, un ventenne italiano, è arrivata una condanna pesante: cinque anni e 4 mesi in abbreviato, dunque con lo sconto previsto dal rito.

La decisione del giudice Marco Tamburrino ha accolto in pieno la richiesta del pubblico ministero, mentre di altro avviso è il difensore del ventenne. «Si tratta - spiega l'avvocato Giuliano Valer - di una vicenda particolarmente dolorosa, sia per il ragazzo che ha riconosciuto le sue responsabilità, sia per la sua famiglia. I fatti sono stati compiuti da una persona caratterizzata da accertate fragilità psichiche e da marginalità sociale, all'esito di perizia specialistica. Il danno è stato risarcito ed ora la difesa è alla ricerca di una comunità in grado ospitarlo e di fornirgli le cure del quale ha oggettiva necessità».

Il ventenne, arrestato dai carabinieri del radiomobile dopo una breve indagine, era stato riconosciuto come il responsabile della doppia rapina avvenuta la sera del 17 giugno dello scorso anno. La prima aggressione avvenne in viale Verona, quando spintonò facendolo cadere a terra un sedicenne di origine straniera che stava procedendo lungo la strada a bordo di un monopattino.

«Ti ammazzo» aveva detto al minore, prima di impossessarsi del monopattino e fuggire via. Ma non era andato troppo lontano. Aveva nascosto il mezzo rubato in un luogo sicuro e poi era tornato in città.

Verso le 23.30, in via Travai, aveva aggredito un 18enne di origine spagnola che assieme ad alcuni connazionali stava passeggiando per la città: il ventenne aveva strappato una catenina a lui e rivolto minacce al fratello minore della vittima, un ragazzo appena sedicenne. I carabinieri, raccolte le due denunce e ipotizzato che fosse la stessa persona ad agire, si erano subito messi alla ricerca del rapinatore.

In questi casi, oltre alla descrizione del soggetto resa dalle vittime, sono fondamentali le telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone in cui avvengono i reati. La terza rapina era avvenuta due giorni dopo al parco fratelli Bernardi di via Marsala, dove un quattordicenne che era in compagnia di due amici venne bloccato, minacciato e poi derubato della collanina d'oro, ricordo di famiglia.

Ai carabinieri non sfuggì che si trattava dello stesso modus operandi delle rapine dei giorni precedenti. Mettendo in fila tutti gli elementi disponibili, comprese le immagini estratte dagli impianti di videosorveglianza, i militari riuscirono ad identificare il responsabile, il ventenne italiano già noto alle forze dell'ordine e recidivo, nei confronti del quale venne emesso un provvedimento cautelare.

Il giovane è stato dunque accusato dei tre episodi di rapina, con l'aggravante che i reati erano stati commessi in danno di minori e in ore notturne. Arrestato, passò un lungo periodo ai domiciliari. Il suo legale ora cerca una struttura che possa accogliere il ventenne, accompagnandolo in un percorso di presa di coscienza e di superamento delle proprie fragilità. La difesa attende il deposito delle motivazioni della sentenza per valutare se proporre o meno impugnazione.

comments powered by Disqus