Trasporti / Lavoro

Trentino Trasporti assume 50 autisti: il concorso era per selezionarne dieci

Nella sede della società, in via Innsbruck, stanno raccogliendo in questi giorni i risultati dell'Academy, il progetto di reclutamento di nuovi "operatori della mobilità". Un esperimento non unico: anche altrove ci sono stati tentativi del genere. Ma per la prima volta adottato in Trentino. E, visto l'esito positivo, non sarà l'ultima

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di Domenico Sartori

TRENTO. Ben oltre ogni aspettativa: una gran mole di iscritti e di idonei che potranno diventare autisti. Nella sede di Trentino Trasporti spa, in via Innsbruck, stanno raccogliendo in questi giorni i risultati dell'Academy, il progetto di reclutamento di nuovi "operatori della mobilità". Un esperimento non unico: anche altrove ci sono stati tentativi del genere. Ma per la prima volta adottato in Trentino. E, visto l'esito positivo, non sarà l'ultima. La strategia adottata per andare alla caccia di quella merce sempre più rara che sono gli autisti, ha avuto successo. Il concorso di Trentino Trasporti, riservato agli over 21, è stato attivato ad inizio luglio, le prove scritte sono state superate da 75 persone e, al termine dei colloqui orali, la scorsa settimana, ne sono risultate idonee 68.

La conseguenza è che la spa inhouse di Provincia di Trento e Comuni che ha in affido la gestione del trasporto pubblico locale, punta ora all'assunzione di 50 autisti, non limitandosi ai 10 previsti con l'Academy e il concorso.

Quali saranno i prossimi passi?
«Fatti i colloqui» risponde il presidente Diego Salvatore «gli idonei dovranno presentarsi alla visite mediche, a Verona, presso una struttura di Rfi (Rete ferroviaria italiana, ndr). Poi, procederemo mano a mano con le assunzioni. Anche perché le scuole guida hanno certi numeri di posti, e non si può andare oltre».
Intanto, assunzione a part time per non più di 12 mesi?
«Certo, l'Academy prevede il loro impiego in azienda per tre giorni la settimana, gli altri sono dedicati alla scuola guida per l'acquisizione della patente di guida "D" e della Cqc (Carta di qualificazione del conducente, ndr). I costi della formazione sono a carico nostro. Una volta ottenuta l'abilitazione alla guida, scatterà l'assunzione a tempo indeterminato».
Anche i tre giorni in azienda saranno formativi…
«Sì, conosceranno i turni, gli itinerari, affiancheranno il personale sui bus, impareranno tutti i regolamenti aziendali... In modo tale che, una volta acquisita l'abilitazione, possano essere immediatamente operativi».
Quanti e quando entreranno in servizio effettivo i nuovi autisti? «Noi contiamo da febbraio-marzo del prossimo anno. Potenzialmente, li potremmo assumere tutti. Ma, in prima battuta, vogliamo arrivare a 50».
Il budget è adeguato?
«Sì, perché dobbiamo considerare che ci sono pensionamenti e che si parte da una carenza di autisti. Fisiologicamente, c'è una cinquantina di pensionamenti l'anno, non solo di autisti. E, ovviamente, le assunzioni seguono anche la via ordinaria per chi ha già la patente».
Nei giorni scorsi, c'è stato anche uno sciopero per manifestare il disagio (carichi orari e smaltimento ferie) degli autisti di Trentino Trasporti. Dove saranno impiegati i nuovi assunti con l'Academy?
«Soprattutto sui bus urbani, ma anche nell'extraurbano. E, in primavera, anche sul nuovo servizio di Brt con i bus elettrici da Lavis a Trento, che richiederà 10 autisti operativi».
La valutazione dell'esperimento Academy?
«Positiva, estremamente positiva. E infatti non ci fermeremo qui, a questa prima selezione, visti i frutti che ha dato. Pensiamo di riproporla anche nel 2024. La carenza di autisti è un problema generale, dalla Sicilia alla Val d'Aosta. E la carenza di personale riguarda tutti i settori, pensiamo al turismo, all'edilizia... Facciamo i conti con la demografia: nel dopo guerra c'era un milione di nuovi nati all'anno, nel 2022 siamo a 350 mila, ben sotto la soglia di ricambio generazionale...».
Ma c'è anche un problema di retribuzioni. Una volta c'era la corsa a fare l'autista dell'Atesina, ora non più.
«Vero anche questo. Ma è un tema pure trasversale. Oggi, si fa fatica a vivere con due stipendi, nella nostre famiglie, in passato, ne bastava uno».
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