Fauna / Giustizia

Una storia infinita, il Consiglio di Stato salva i lupi della Lessinia: “Abbattimento sospeso”

Giovedì scorso, 28 settembre, il Tar aveva dato il via libera alla Provincia per uccidere i due esemplari problematici. Gli animalisti esultano: “Fugatti ne prenda atto e cambi la sua politica in materia di gestione dei grandi carnivori”

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TRENTO. Il Consiglio di Stato salva ancora una volta la vita ai lupi, in questo caso sottolineando che li preserva da un abbattimento praticamente sicuro.Il Tar di Trento giovedì scorso aveva dato il via libera alla doppiette, fino all'udienza di merito del prossimo gennaio: tuttavia per il Consiglio di Stato si tratta di un periodo troppo lungo, di un «tempo che rende pressoché certo l'abbattimento degli animali e dunque il definitivo sacrificio del bene». Quindi tutto nuovamente fermo.

Con decreto pubblicato pochi minuti dopo la mezzanotte di ieri la Terza Sezione accoglie la richiesta dell'associazione Leal di sospendere l'ordinanza del Tar del 28 settembre (con cui si dava il via libera all'abbattimento) e il decreto firmato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti (in merito alla necessità di eliminare due esemplari del branco responsabile di predazioni in Lessinia). Il provvedimento del Consiglio di Stato, che è già alla terza sospensione degli abbattimenti, ricorda ciò che prevede la Costituzione, ossia la necessità di assicurare tutela alla vita degli animali, in particolare delle specie protette da convenzioni internazionali.

Il lupo fa parte di queste, secondo la Direttiva Habitat: l'uccisione è prevista nei casi in cui ci sono altre soluzioni valide e se non si pregiudica la popolazione della specie. Viene citata la Corte di Giustizia, che precisa che «il regime di rigorosa tutela deve consentire di evitare effettivamente la cattura o l'uccisione deliberata». Il braccio di ferro con il Tar, e dunque con la Provincia, sta proprio attorno a questo interrogativo: l'abbattimento è misura necessaria? Il Tar aveva evidenziato il ragionamento di Ispra e la sussistenza nel caso della Lessinia della mancanza di «altra soluzione valida», in quanto «le misure di prevenzione applicate dalla malga Boldera, che fino alla stagione di pascolo 2022 erano risultate efficaci, attualmente non sembrano essere più in grado di prevenire efficacemente l'ingresso dei lupi».

Per il Consiglio di Stato, invece, non c'è adeguata motivazione nel provvedimento del Tar in merito all'impossibilità di ricorrere a misure differenti. Anche la scelta di abbattere due lupi "a caso" e non quelli responsabili delle predazioni viene contestata in diritto dal Consiglio di Stato. «Gli studi citati sulla necessità di un abbattimento meritano una più approfondita analisi» si legge nell'ordinanza firmata dal presidente della Terza Sezione Michele Corradino, che sottolinea che «è da ritenersi prevalente la tutela di un bene giuridico protetto in via rafforzata non solo dall'ordinamento interno ma anche dal diritto sovranazionale». Non viene però tenuto in considerazione un particolare non secondario del provvedimento della Provincia: si prevede l'abbattimento solo finché gli animali sono in malga. E tra una quindicina di giorni la stagione dell'alpeggio terminerà. Il Consiglio di Stato discuterà della questione in camera di consiglio il prossimo novembre. Soddisfatte le avvocate dell'associazione Leal, Rosaria Loprete e Giada Bernardi: «Giustizia è stata fatta». 

Gli animalisti esultano

“Siamo davvero felici che il Consiglio di Stato abbia deciso di salvare i due lupi condannati a morte dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Il provvedimento di uccisione, oltre ad essere crudele, presentava numerose ed evidenti falle che il nostro avvocato Valentina Stefutti ha più volte rimarcato. Questa sentenza è un’altra sconfitta per la politica faunicida di Maurizio Fugatti. Il presidente della Pat ne prenda atto e si impegni finalmente ad attuare quelle misure preventive di convivenza con i selvatici che noi e che la stragrande maggioranza degli italiani gli chiedono da tempo.” Lo dichiano le associazioni Enpa, Leidaa, Oipa.

 

“Quella contro lupi e orsi - concludono le associazioni - è una guerra che Maurizio Fugatti combatte sulla pelle degli animali solo per guadagnare il voto delle frange più estremiste alle ormai imminenti elezioni di ottobre”.

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