Giustizia / Animali

Animalisti sconfitti, il Tar dà ragione alla Provincia: i 2 lupi della Lessinia si possono abbattere

Sarà il primo caso in Italia. Nella zona di Malga Boldera in due mesi, quelli precedenti al decreto firmato da Fugatti il 24 luglio, sono stati predati dai lupi 16 bovini e 2 asini. Numeri che hanno indotto il presidente della giunta provinciale a ordinare l'uccisione

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TRENTO. La Provincia di Trento potrà dare attuazione all'ordinanza di abbattimento di due lupi sul versante trentino del Monti Lessini firmata lo scorso luglio dal presidente, Maurizio Fugatti. Lo ha stabilito il Tar di Trento. Tar che si è espresso alla stessa maniera del Consiglio di Stato che un paio di settimana fa aveva dichiarato improcedibile il ricorso presentato dalle associazioni animaliste Lav, Lndc e Wwf dopo il rinvio dell'udienza collegiale del Tar di Trento al 28 settembre.

L'ordinanza di abbattimento, giustificata da Fugatti in relazione all'alto numero di predazioni registrato nella zona, era stata sospesa in via cautelare fino al 14 settembre, in attesa dell'udienza del Tar. 

Il decreto 41 firmato il 24 luglio dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, segna una svolta nella gestione dei grandi carnivori. Il decreto autorizza «la rimozione tramite abbattimento di due esemplari di lupo (Canis Lupus) nella zona di Malga Boldera (Sega di Ala) il cui alpeggio ricade nella parte trentina dei Monti Lessini.

 

Perché l'abbattimento e non la cattura, seguita da captivazione permanente?

«La cattura di due esemplari di lupo tecnicamente potrebbe essere realizzata tramite il posizionamento di lacci oppure tramite telenarcosi in free ranging» si legge nel decreto «ma tali modalità non possono essere applicate nel contesto spaziale in parola e in tempi ragionevoli, vista la difficoltà tecnica oggettiva della messa in atto di tali metodi di cattura e la loro aleatorietà, oltre il fatto che il prelievo tramite cattura non avrebbe quell'effetto di condizionamento sui lupi rimanenti nel branco, mancando il nesso temporale e causale diretto tra l'attività di predazione sul bestiame e la rimozione contestuale del lupo che la pratica». E qui c'è «urgenza di intervenire per arginare il ripetersi dei danni».

Malga Boldera quest'anno è caricata con 64 vitelle e 2 asini (considerati utili per la protezione del bestiame). Ha una superficie a pascolo di 64 ettari, è di proprietà del Comune di Ala e gestita dalla locale Società allevatori. Ed è diventata l'emblema dell'intelligenza del lupo.

Qui gli allevatori hanno realizzato un recinto a regola d'arte, di circa 3 km di perimetro, anche in funzione anti orso, alto fino a un metro e 70, con sette fili elettrificati ad alto voltaggio. Eppure il lupo ha capito come superarlo indenne. Il risultato è nei numeri delle predazioni rilevati dal Corpo forestale trentino: 2 asini il 3 giugno, 2 vitelle il 7 giugno, 4 vitelle il 12 giugno, 2 vitelle il 16 giugno, 5 vitelle il 28 giugno, E, poi, un'ulteriore predazione a danno di 3 vitelle il 22 luglio.

Il rapporto grandi carnivori 2022 indica 53 bovini predati da lupo in un anno in Trentino. Qui a Malga Boldera ne sono stati predati 16 (più 2 asini) in meno di due mesi.

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