Lavoro / L'allarme

L'operaio grave dopo un colpo di calore, i sindacati: con temperature sopra i 35° le attività vanno sospese

Intervento dei segretari di Fillea Cgil e Feneal Uil, Mastrogiuseppe e Salvetti, dopo l'episodio avvenuto in un cantiere a Riva del Garda. Anche dalla Cisl un appello: una circolare Inps prevede il ricorso alla cassa integrazione quando la temperatura supera i 35 gradi, anche solo percepiti

IL CASO Colpo di calore in cantiere a Riva: operaio ricoverato in rianimazione
EDILIZIA «Nei cantieri, servono almeno 10 minuti di pausa ogni ora»
NEW ECONOMY I riders lavorano al caldo e non hanno alternative

TRENTO. "La vita di un operaio di solo 33 anni è a rischio a causa di un colpo di calore. Quanto accaduto ieri nel cantiere a Riva del Garda è gravissimo. Anche perché ci sono regole e strumenti che consentono di ridurre l'impatto delle alte temperature sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolare nei settori più a rischio come è l'edilizia. Con temperature come quelle registrate in questi giorni le imprese devono fermarsi e attivare la cassa integrazione. Non ci sono altre strade".

Lo dicono i segretari di Fillea Cgil e Feneal Uil, Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti, esprimendo nel contempo vicinanza al lavoratore e preoccupazione per le sue condizioni di salute. I sindacati ricordano che Inps e Inail prescrivono una serie di azioni da mettere in campo per prevenire i colpi di calore. A 35° l'attività può essere sospesa. Questa la soglia è considerata da Inps non solo per le temperature reali, ma anche percepite, nel caso di particolari lavorazioni tra le quali"i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all'aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore".

La sospensione dell'attività è chiaramente l'azione più incisiva, ma ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo per evitare di incorrere nel colpo di calore, come il cambio dei turni, spostando la lavorazione la mattina presto e nelle ore pre-serali, quando possibile, l'aumento delle pause. E' fondamentale anche che ci sia a disposizione dei lavoratori acqua e una zona d'ombra. I sindacati sono pronti a condividere con le associazioni datoriali un protocollo d'intesa su flessibilità oraria, turnistica e misure di prevenzione. I sindacalisti rilanciano il ruolo del responsabile per la salute e la sicurezza territoriale.

"La presenza degli Rlst in cantiere garantirebbe un monitoraggio costante della situazione, quindi si potrebbero prevenire le situazioni di rischio. La contrarietà delle aziende su questo tema non ha permesso di fare alcun passo avanti da anni, purtroppo". Riguardo alle presunte difficoltà denunciate da Ance per l'attivazione della cassa integrazione per le condizioni meteo da parte di Inps Fillea e Feneal non nascondono stupore.

"È incomprensibile che Inps contravvenga alle sue stesse circolari. Se così fosse siamo pronti a fare fronte comune con le imprese per chiarire questa situazione", aggiungono Mastrogiuseppe e Salvetti che sottolineano anche l'urgenza che il Governo nazionale intervenga con una misura chiara e netta che imponga la chiusura dei cantieri se si superano i 35 gradi. "Chiedere la sospensione non può essere solo una facoltà", concludono.

Interviene anche Ottavio De Luca, reggente della Filca Cisl del Trentino e segretario nazionale della categoria.

"Il colpo di calore - scrive - che ha provocato un forte malore ad un edile in un cantiere in Trentino è un fatto gravissimo, che non possiamo sottovalutare. È dovere di tutti potenziare i controlli in edilizia, partendo dalla costituzione degli Rlst, i responsabili dei lavoratori per la sicurezza territoriale. Se si fossero già insediati forse quel lavoratore non si troverebbe in ospedale a lottare per vivere.

Poco più di un mese fa i cantieri della provincia erano stati teatro di due gravissimi incidenti, a Revò e a Cristo Re. Il caldo sicuramente aumenta in modo esponenziale i rischi, ma non dimentichiamo che una circolare dell'Inps prevede il ricorso alla cassa integrazione quando la temperatura supera i 35 gradi, anche solo percepiti, e non c'è la possibilità di operare in luoghi protetti dal sole. Tutelare i lavoratori resta la priorità della nostra azione sindacale: chiediamo a tutti i protagonisti di attivarsi con il massimo impegno, mettendo in campo tutte le misure per garantire la qualità del lavoro e la sicurezza dei lavoratori", conclude De Luca.

comments powered by Disqus