Montagna / L’incidente

Tragedia in Brenta: Ermanno Salvaterra muore sul Campanile Alto

Il forte alpinista della val Rendena, 68 anni, era impegnato in una scalata con una altra persona. Era uno dei più forti rocciatori della sua generazione. La sua famiglia ha gestito per sessant'anni anni il rifugio XII Apostoli, fino al 2007.

STORIA Salvaterra, l'uomo del Cerro Torre: quell'amore infinito in Patagonia
L'EVENTO "Brenta Open": in luglio Salvaterra sui monti assieme a tre persone con disabilità
CORDOGLIO Il dolore della Sat: "Ci lascia una grande persona"

 

TRENTO. Ermanno Salvaterra, 68 anni, guida alpina della val Rendena, uno dei più forti alpinisti della sua generazione, è morto tragicamente questo pomeriggio poco prima delle 14.30. Salvaterra, secondo una prima ricostruzione, stava scalando il Campanile Alto, nelle Dolomiti di Brenta, insieme a un cliente.

Salvaterra era primo di cordata e stava affrontando la via Hartman-Krauss, sulla cresta ovest, ed è precipitato per una ventina di metri. L'incidente è avvenuto nella parte finale della via, a circa 2.700 metri di quota, dove i due alpinisti sono stati raggiunti dai soccorritori, calati in parete dall'elicottero. Illeso il compagno di cordata.

La salma di Salvaterra è stata recuperata e portata in elicottero a Madonna di Campiglio.

Figura molto nota e apprezzata nel mondo alpinistico, Salvaterra era stato anche rifugista: la sua famiglia ha gestito per sessant'anni anni, fino al 2007, il XII Apostoli, situato nella parte meridionale del Brenta, a quota 2489 metri, sopra la val Nardis.

comments powered by Disqus