Fauna / La polemica

Orsi, il presidente Fugatti tira dritto: «Se crea pericolo, l’esemplare va abbattuto»

Domenica 30 luglio un’orsa ha inseguito un giovane giudicariese che si trovava nel bosco con un amico: «Momenti non piacevoli, ma è andato tutto bene. Dopo essere salito sull’albero l’orsa mi ha seguito e con una zampata all’altezza del polpaccio mi ha fatto cadere, poi si è allontanata»

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FRIULI Nuovo attacco dell'orso Francesco

TRENTO. «Sono ancora un po' intontito, stanotte non sono riuscito a dormire più di tanto. Ma sto bene». Il giorno dopo l'incontro ravvicinato con un'orsa, il ventisettenne di Roncone che era nel bosco con un amico e ha cercato riparo salendo su un albero e venendo inseguito dall'animale è ancora provato: «Sono stati momenti non troppo piacevoli, per fortuna è andato tutto a finire bene. Dopo essere salito sull'albero l'orsa mi ha seguito e con una zampata all'altezza del polpaccio mi ha fatto cadere. È stato cadendo che mi sono fatto male, soprattutto alla spalla. Poi per fortuna l'animale si è allontanato».

Il giovane, padre di un bimbo di sette mesi, ieri pomeriggio è tornato a Tione - dove era stato sottoposto ad alcuni accertamenti, in ospedale, già domenica - per ulteriori visite di controllo: «È andato tutto bene, ora devo solo riposare e, purtroppo, ne avrò il tempo dato che a causa della caduta per qualche giorno non potrò lavorare. Ma vista la situazione è andata bene».

Nel frattempo ieri (lunedì 31 luglio) il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha ribadito come a seguito dell'episodio dell'altro ieri l'esemplare potrebbe diventare destinatario di un ordine di abbattimento: «Ci sono le valutazioni tecniche e quelle politiche. Lasciamo che gli esperti anche in base al Pacobace (il Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali, documento su cui si basano che norme sulla gestione dell'orso) definiscano se quello nei boschi sopra Roncone è stato un attacco o un falso attacco».

«Noi come giunta per quel che ci riguarda dobbiamo guardare alla sicurezza dei cittadini. Per questo dico che quello di ieri (domenica 30 luglio, ndr) è stato un esempio di comportamento pericoloso per l'uomo di fronte al quale noi come amministratori non possiamo che adottare provvedimenti. Dunque ora attenderemo che i campioni biologici raccolti sul luogo vengano analizzati per capire quale sia l'esemplare che si trovava sopra Roncone, dopodiché se sarà necessario catturarlo per dotarlo di radiocollare emanerò un'ordinanza apposita e se risultasse che si tratta un esemplare problematico darò disposizioni affinché venga abbattuto».

Linea dura, dunque, destinata inevitabilmente a rinfocolare le tensioni tra giunta provinciale e movimenti animalisti, ma sarà innanzitutto, per il momento, attendere l'esito delle analisi. In questo senso l'altro ieri lungo il sentiero del Mandrel, che porta a malga Avalina e dove è avvenuto l'incontro tra orsa e cucciolo e i due giovani giudicariesi sono stati recuperati alcuni campioni organici per identificare geneticamente il soggetto: un'informazione che grazie all'esito degli accertamenti svolti in questi giorni dal laboratorio della Fondazione Mach a San Michele all'Adige permetterà alla forestale provinciale di conoscere la storia dell'esemplare e il territorio che frequenta.

«Servirà qualche giorno per avere i risultati delle analisi - ha spiegato Giovanni Giovannini, dirigente del servizio Foreste della Provincia - dopodiché potremo capire meglio chi possa essere l'esemplare che i due giovani hanno incontrato sopra l'abitato di Roncone. Al momento non abbiamo elementi sufficienti per ipotizzare chi possa essere l'orsa che si trovava nei pressi del sentiero assieme al cucciolo, perché in zona dai monitoraggi più recenti risulta la presenza di almeno due o tre esemplari di orsa. Una volta che avremo in mano i risultati delle analisi capiremo poi come possa essere meglio muoversi, anche se poi le decisioni in merito spetteranno ai vertici della Provincia».

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